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Mai Tai Day: la storia e la versione “jungle” del Cocktail Bar Luau di Bari

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mai tai

Il Mai Tai è il drink simbolo della miscelazione Tiki, nata negli anni ‘30 negli Stati Uniti per merito del genio di Don The Beachcomber e delle visioni imprenditoriali di Trader Vic.

Il suo nome, derivante dall’espressione tahitiana “Maita’i roa ae!” che significa “eccellente” o altri termini di massimo apprezzamento, già suggerisce il motivo del suo successo.

Questo cocktail si distingue per la sua ricetta semplice ma composta da ingredienti di qualità. Si presenta con un gusto intenso e complesso grazie alla combinazione del rum e delle note fruttate che lo rendono esotico e suggestivo.

Scopriamo insieme le sue origini e come prepararlo al meglio in occasione della sua giornata nazionale – che cade ogni anno il 30 agosto – insieme a Davide Mitacchione, proprietario e bar manager del Cocktail Bar Luau di Bari.

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La storia del cocktail Mai Tai

Partiamo da un fatto certo della sua storia: il Mai Tai come lo conosciamo oggi è una creazione di Victor Jules Bergeron Jr., meglio noto come Trader Vic il quale, una sera del 1944, lo fece provare per la prima volta a due amici tahitiani, Ham e Carrie Guild. 

L’esclamazione di cui abbiamo scritto precedentemente, “Maita’i roa ae!”, fu pronunciata da Carrie Guild subito dopo essere stata conquistata dal sapore del cocktail. Tuttavia, sebbene questa storia sia ampiamente accettata, l’origine effettiva del drink rimane ad oggi ancora incerta.

Quella serata fu una sorta di esperimento per verificare se la combinazione degli ingredienti fosse perfetta prima di proporlo al pubblico. La reazione entusiastica di Carrie segnò il successo del cocktail.

“Il Mai Tai per circa una decina di anni rimase sconosciuto. La sua diffusione commerciale si iniziò ad avere negli anni ‘60, – racconta Davide Mitacchione – dopo la Grande Guerra e dopo l’annessione delle Hawaii agli USA”.

“In quel periodo vennero create le prime tratte di navigazione turistica che partivano da San Francisco, città di Trader Vic e dove aprì il suo primo cocktail bar” – continua Mitacchione.

“All’epoca tutte le compagnie sia di navigazione che alberghiere proponevano il tema che posteriormente verrà chiamato Tiki, ovvero tropicale ed esotico. Allora Trader Vic strinse con loro accordi commerciali affinché potesse proporre, nei Tiki bar delle navi da crociera delle Hawaii, le sue proposte drink. Così il Mai Tai iniziò a diventare popolare”.

Questo cocktail iniziò ad essere così di tendenza che Ernest Raymond Gantt, noto ai più come Donn Beach, cercò di rivendicare la creazione del drink.

Gantt aveva sviluppato una ricetta molto più complessa a base di rum e succo di lime quasi dieci anni prima di Trader Vic: la sua versione includeva tre tipi di rum, succo di lime, Cointreau, Falernum, succo di pompelmo e angostura.

Le accuse di plagio contro Trader Vic non tardarono ad arrivare. La disputa si intensificò, con scambi di accuse che portarono persino a coinvolgere le autorità.

“Trader Vic utilizzava un rum giamaicano, il Wray & Nephew 17 anni, che tra tutti i suoi esperimenti era quello che si adattava di più all’utilizzo per la creazione del drink – racconta Davide – Di Orange Curaçao ne utilizzava uno specifico e stessa cosa per l’orzata che produceva personalmente. Si trattava di un drink artigianale e molto particolare. Quando il cocktail divenne popolare non fu facile trovare in commercio in grandi volumi il Wray & Nephew 17 anni, tant’è che iniziarono a essere utilizzati dei blend di rum giamaicano e rum martinicano, quest’ultimo più melassoso e di corpo medio che ricreava note di tostatura, lievi note di fava di cacao”.

La ricetta IBA del Mai Tai è la seguente:

  • 30 ml Rum Giamaicano ambrato
  • 30 ml Rum Martinicano
  • 15 ml Liquore Orange Curaçao
  • 30 ml Succo di lime fresco
  • 7,5 ml Sciroppo di zucchero

Preparazione: Shakerare con ghiaccio tritato tutti gli ingredienti e servire nel bicchiere freddo con lo stesso ghiaccio della shakerata. Aggiungere in finale altro ghiaccio tritato e decorare con un ciuffo di menta.

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Il twist “jungle” del Luau di Bari

“Noi del Luau cerchiamo sempre di sposare una miscelazione tiki classica con la materia prima del territorio, rendendola più mediterranea. – afferma Davide – Oltre al Mai Tai originale, proponiamo nella nostra drink list un twist: il Jungle Tai”.

Continua Mitacchioni: “Nel caso del Jungle Tai, andiamo ad abbinare una nostra selezione di rum, tra cui c’è Rum Agricole che dona una nota più vegetale, con una punta di Mezcal che sottolinea una leggera affumicatura, riprende la nota vegetale e strizza l’occhio alla tendenza contemporanea del bere che vede prodotti come Tequila e Mezcal in forte crescita. Infine aggiungiamo la freschezza data dal lime, dal pompelmo e dall’orzata di carruba che realizziamo noi”.

Ricetta del Jungle Tai del Cocktail Bar Luau

  • 3 cl Rum mix
  • 2 cl Rum bianco agricole Martinica
  • 1 cl Mezcal
  • 3 cl Succo di lime
  • 3 cl Succo di Pompelmo giallo
  • 3 cl Orzata di Carruba

Preparazione: shakerare con ghiaccio tritato tutti gli ingredienti e servire nel bicchiere freddo – nella tiki mug -. Aggiungere per decorazione un ciuffo di menta e carruba grattuggiata.

“Rispetto al classico Mai Tai, il Jungle Tai ha un gusto diverso perché la carruba ha sentori di fave di cacao e il Mezcal dà note più erbacee e affumicate. – afferma Davide – Si ha sempre la freschezza grazie al lime e pompelmo e poi c’è il nostro Rum mix che dà il corpo alcolico principale al drink.

Sono due esperienze diverse, ma spesso le mettiamo entrambe in una “degustazione verticale”, partendo dalla versione classica per arrivare a quella più contemporanea, dalla spiccata territorialità”.

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Giulia De Sanctis