Poche cose nel mondo contemporaneo sono importanti come lo storytelling, altresì detto “capacità – o arte – del narrare”. Personaggi, prodotti e servizi sono sempre più attenti alla propria storia e al modo in cui la raccontano al pubblico, ma, per quanto abili siano i narratori, non esiste storia più avvincente di una storia vera, come quella di Cointreau.
Siamo ad Angers, storica cittadina francese di origine romana e culla della celebre dinastia angioina. L’anno è il 1849 e i protagonisti della storia sono due fratelli: Adolphe ed Édouard Cointreau. Da sempre appassionati di liquoristica, i fratelli fondano proprio in quell’anno la società Cointreau, iniziando a sperimentare in modo professionale la produzione di diversi tipi di liquori tra i quali il Guignolet, a base di ciliegie selvatiche, ancora oggi apprezzato soprattutto in Francia. Il successo arriva però qualche anno più tardi, precisamente nel 1885, quando Édouard deposita il marchio Cointreau insieme a una ricetta che ne avrebbe cambiato le sorti per sempre.
Al liquore in questione venne dato in nome quello della famiglia del suo creatore, e in sorte una bottiglia disegnata da Édouard Cointreau in persona, squadrata e di colore ambrato, rimasta pressoché invariata da allora. La ricetta, che oggi resta quella del 1885, prevede la distillazione di due tipi di bucce d’arancia, dolce e amara, zucchero e alcol, una semplicità iconica che ha conquistato prima la Francia e poi il mondo grazie al suo sapore inconfondibile e a una straordinaria palette olfattiva di circa 40 sentori differenti.
Grazie a queste caratteristiche uniche, che lo rendono diverso rispetto a qualsiasi altro triple-sec, oggi, Cointreau è l’ingrediente di oltre 300 cocktail, ed è presente nei ricettari ufficiali della miscelazione dal 1913.
Cointreau Margarita Challenge
Tra i classici che ne hanno alimentato la fama spicca senza dubbio il Margarita, il cocktail che a livello internazionale è quello con il maggior successo tra i segnalati dall’IBA, l’International Bartenders Association. Ed è proprio da questa considerazione che nasce la Cointreau Margarita Challenge, una competizione rivolta ai bartender che punta a celebrare il Margarita creandone tante nuove versioni, tutte diverse!
Ogni bartender sarà chiamat* a creare un Margarita personalizzato utilizzando, oltre a Cointreau, ingredienti tipici del suo territorio. E, per ogni cocktail, ogni bartender dovrà anche scrivere una storia che racconti la propria zona di origine, gli ingredienti utilizzati nel twist e le ragioni del cocktail. Le ricette dovranno essere inviate attraverso il sito di Cointreau, dopo di che verranno valutate da una giuria che eleggerà le migliori dieci. I dieci finalisti verranno poi invitati nella distilleria di Cointreau ad Anger, Francia, per la sfida finale, che li vedrà competere con i propri cocktail direttamente di fronte alla giuria.
«Creare tanti Margarita che, oltre a Cointreau, contengano gli ingredienti tipici delle zone di origine dei bartender – dice Valerio Tumminello, Brand Manager Cointreau – è una sfida affascinante che di fatto renderà questo cocktail ancora più iconico, unico nelle sue mille sfaccettature. L’idea di una finalissima in presenza, direttamente nella distilleria di Cointreau, è anche un segnale di speranza per una ripartenza che, ci auguriamo, riporterà le persone nei cocktail bar in tutta sicurezza.»
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