È dal 2009 che negli Stati Uniti si celebra il National Vodka Day, giornata nazionale dedicata al distillato di cereali o patate originario dell’Est Europa. Ne abbiamo approfondito storia, produzione e utilizzo in miscelazione.
La storia
Non sappiamo ancora oggi se sia di origine russa o polacca – tuttora si parla di vodka in russo o di wódka in polacco – ma ciò che è certo quando parliamo di vodka è che i primi prodotti erano a base di cereali e non di patate. Il motivo è presto detto: le patate, come scrive Fulvio Piccinino, divennero un alimento comune sulle tavole europee solo nel Settecento, poiché arrivarono in seguito alla scoperta dell’America, datata 1492.
Era il 1405 quando si ebbe la prima testimonianza scritta di questo distillato, con il termine wódka – in un registro di Sandomierz, all’epoca sede del Governo dell’omonimo voivodato. Qui la vodka veniva definita “acquetta” per il suo aspetto cristallino e, ironicamente, per la sua gradazione alcolica piuttosto alta.
Risale a soli 25 anni più tardi la prima ricetta scritta, del monaco Isidoro. La materia prima era il pane e il grado alcolico non superava i 40% ABV. La produzione era già floridissima un secolo dopo, nel 1520, quando a Danzica, regione attualmente tedesca, vi erano circa 60 distillerie di vodka registrate. La produzione di questo distillato crebbe ancora di più nel secolo successivo, grazie al codice dello zar Alessio che autorizzava i nobili detentori di un terreno a piccole produzioni private.
Se alla fine dell’Ottocento la vodka divenne a tutti gli effetti quella che beviamo oggi, se in tutto il mondo conosciamo questo distillato, lo dobbiamo principalmente a due fattori.
Il primo è la Rivoluzione Russa del 1917, che vide i bolscevichi salire al potere. Il regime comunista impose un’epurazione di massa, che avrebbe coinvolto anche importanti distillatori, i quali emigrarono e fecero conoscere la bevanda in tutta Europa. È il caso di Smirnoff, che trasferì la produzione in Polonia, ma anche di Keglevich o Eristoff.
Il secondo è il successo planetario di Casino Royale, romanzo di Ian Fleming che dà il via alla tendenza del Vesper Martini, un Martini preparato con vermouth e vodka in sostituzione del gin. Pochi anni più tardi, sempre secondo Piccinino, saranno cocktail come la Caipiroska alla fragola a decretare il successo di questo distillato.
La produzione
La produzione della vodka è piuttosto semplice e veloce. L’amido presente nelle patate o nei cereali va scisso in monosaccaridi, ovvero zuccheri semplici, da cui può scaturire la fermentazione. Per attivare la scissione è necessario maltare i cereali, come per la birra, o per il whisky.
Dopodiché si può procedere alla distillazione degli zuccheri semplici. Il risultato dev’essere un liquido con massimo il 96,4% ABV.
Sulla distillazione non ci sono delle vere e proprie leggi. Ogni produttore è libero di scegliere l’alambicco che desidera. Ciononostante, si tendono sempre a preferire alambicchi a colonne, efficaci per ottenere un risultato puro e alcolico, come è la vodka.
Ci sono ancora due passaggi prima dell’imbottigliamento. Il primo è la filtrazione, che avviene comunemente su carta o carbone attivo. L’obiettivo è eliminare eventuali note aromatiche non gradite. Il secondo e ultimo è la diluizione con acqua distillata, fino a raggiungere un grado alcolico tra 37,5% e 60%.
L’utilizzo in miscelazione
Sebbene sia consumabile anche in purezza, fredda ma non troppo, in bicchieri svasati ad hoc per il distillato, la vodka viene comunemente consumata in forma di cocktail.
A decretare il successo della vodka, oltre ai cocktail già citati, vi sono stati e vi sono tuttora il Bloody Mary, con vodka, succo di pomodoro e di limone, tabasco, salsa Worcester, sale al sedano e pepe, il Cosmpolitan, con vodka al limone, Cointreau, succo di lime e di cranberry, il Moscow Mule, con vodka Smirnoff, ginger beer e succo di lime, il Black Russian e il White Russian, rispettivamente con vodka, liquore al caffè e con l’aggiunta di panna, lo Screwdriver, con vodka e succo d’arancia, e il Sex On The Beach, con vodka, Peach Schnapps (liquore alla pesca), succo d’arancia e cranberry.