In un piccolo vicolo del centro storico di Asti ha trovato posto Radici, il cocktail bar contemporaneo ma dal cuore street di Sebastiano Garante e Antonio Cafagna: «Il nostro primo locale, aperto nel 2020, era tutto cuore: creato da zero, molto street e non c’erano posti a sedere. Nel locale attuale, dove alcuni elementi del vecchio Radici street sono nella sala verde, abbiamo optato per cocktail bar più grande, confortevole e dall’arredamento contemporaneo» afferma Sebastiano.
Radici, il cocktail bar che mancava in città
Il cocktail bar Radici odierno, aperto nel 2021, si presenta come due ambienti ben distinti, ognuno che dona la sua atmosfera unica. L’arredamento della sala verde, sita a sinistra dall’entrata principale, è un mix urbano fra tubi, opere d’arte e segnali stradali che rimandano al vecchio Radici Street Bar. La sala principale invece, che porta al bancone bar in legno e minimale, offre un contesto più elegante, uno spazio accogliente e rilassato dove le luci sospese e diffuse aiutano a creare un’atmosfera intima e sofisticata.
Sebastiano Garante, classe 1990 di Avola (SR), dopo diverse esperienze lavorative fra le quali B.O.A.T.S, Cortile Verga, Don Beach di Avola (SR) e il Giacomo Bistrot di Milano, è diventato a tutti gli effetti un astigiano DOC: «Dopo diverse esperienze ho trovato la mia dimensione qui ad Asti, nonostante ci siano state e ci siano tuttora diverse sfide nella sua accoglienza e promozione. Quando Radici è stato aperto c’era uno certo scetticismo da parte della comunità locale, la quale si aspettava un’offerta più tradizionale piuttosto che dei drink elaborati. Abbiamo dunque lavorato per educare la clientela al bere bene, partendo da cocktail classici come il Negroni, poi introducendo opzioni più complesse».
Sebastiano non nasconde che una delle principali sfide è stata la forte identità enologica della regione che «rende innegabilmente difficile l’affermarsi della mixology. Molti clienti continuano a preferire vini e aperitivi tradizionali e la mancanza di competitor diretti ha certamente portato a una crescita più lenta. Nonostante tutto però Radici ha trovato il suo target, proponiamo eventi e serate a tema come il guest bartending e continuiamo a mantenere un’offerta di drink comprensibile e accessibile, pur cercando di elevare l’esperienza del cliente».
Le drink list di Radici cambiano ogni 6 mesi e sono legate «a qualcosa che abbiamo vissuto – afferma Sebastiano -, a qualcosa che viviamo nel presente oppure qualcosa che si presenterà nel futuro. Attualmente abbiamo la drink list Bevimi per quello che sono, che parla di socialità, diversità, felicità e anche di depressione al bar».
Ogni cocktail all’interno della drink list Bevimi per quello che sono è un twist on classic ed è ispirato – anche visivamente – a una tipologia di persona che almeno una volta ha varcato la soglia d’entrata di Radici: «Abbiamo dedicato questa drink list ai clienti del locale perché sono la cosa più importante per noi, nonché sono coloro che mandano avanti tutto. Molti sanno di essere presenti all’interno della lista, altri invece no e magari lo scopriranno leggendo gli ingredienti o ascoltando la presentazione dei drink al tavolo».
Il primo drink della proposta, Espresso, è un twist on classic sull’Espresso Martini con Cocchi Storico Vermouth di Torino, The Duppy Share Spiced Rum, sciroppo di vaniglia e cannella e caffè espresso: «abbiamo deciso di rappresentare una nostra cliente, la tipica signora astigiana, che viene al banco di Radici e che chiede un Espresso Martini, si lamenta della vita che ha, del marito e della sua quotidianità a cui però non rinuncia, poiché molto accomodante e perché deve mantenere lo status simbolo di famiglia» ci racconta Sebastiano.
Fra i drink più venduti della drink list spicca il Mela Tengo, con Gin Etneum, Aperitivo Vetz, sciroppo alla lavanda e sparkling Rocco Soda alla mela, «perché è un cocktail fresco, low alcohol e piace a chi tende a bere gin tonic, anche se questo si ispira di più al Tom Collins» racconta Sebastiano.
Sempre nella top tre troviamo la Mora, un twist sul Negroni con more essiccate, Americano Cocchi, Apium Gin London Dry, Bitter Fusetti e Bitter Fusetti al Cacao, miele di castagno: «La Mora è in pre-batch per la sua infusione a 50°C, dunque prepariamo tutto il composto, frulliamo le more nell’Americano, aggiungiamo miele di castagno e lo mettiamo in infusione per 45 minuti. Viene servito con una mora congelata al cioccolato bianco che di solito consigliamo al tavolo di non mordere subito ma di aspettare qualche minuto affinché possa anche rilasciare il cioccolato».
Infine, tra i più apprezzati, troviamo Un Limone, con Vodka infusa alle scorze di limone, Liquore Dalloro, succo di limone e sciroppo di tè al limone e zenzero: «questo drink rappresenta la comfort zone, è la massima espressione del limone – afferma Sebastiano – e graficamente lo presentiamo come un bacio fresco fra adolescenti».
Ma quali sono i cocktail e i distillati preferiti da Sebastiano Garante? «Ti dirò, dipende dalle giornate, ma se devo scegliere un cocktail che mi piace particolarmente quello è il Daiquiri. Inoltre amo il Vermouth in tutte le sue sfumature e il Rum!».