Un percorso ricco di esperienze e varie deviazioni è quello che ha portato Riccardo Rossi fino a Freni e Frizioni, un luogo cult dove il motore di aviazione è la passione.
Come inizia il tuo percorso di Riccardo Rossi nel mondo la miscelazione?
È iniziato un po’ per caso, o forse non proprio del tutto. Fin da bambino sognavo l’Inghilterra, un sogno che sembrava così lontano finché, dopo l’università, mi ci sono trasferito con l’intento di fermarmi solo quattro mesi, alla fine finisco per rimanerci cinque anni. Faccio la gavetta come tutti, inizio come aiuto cameriere fino a quando non ho la possibilità di passare al bancone come bar back, e da lì in poi è stato amore a prima vista. Mi sono immerso completamente del mondo bar, sono riuscito a fare carriera grazie alla mia caparbietà, ma come tutte le cose poi si ricercano nuovi stimoli e arriva la crisi. Mi sono chiesto se il percorso che stavo affrontando fosse quello giusto per me, così seguo un corso di video maker che mi ha portato a tornare in Italia e a seguire un master al Sapienza in digital video audio editing; ma dovevo continuare a mantenermi e così arrivo da Freni e Frizioni.
Freni e Frizioni ha rappresentato la fine di questa crisi oppure una nuova opportunità?
Inizialmente da Freni e Frizioni ho iniziato a lavorare part-time in concomitanza con l’università, poi è arrivata l’occasione nel 2016 con l’apertura di La Punta Expendio de Agave, realizzata grazie alla collaborazione tra Freni e Frizioni e Jerry Thomas. Il mio socio e amico Cristian Bugiada ha cominciato a seguire la nuova realtà, mentre io sono diventato bar manager e socio di Freni e Frizioni, capendo finalmente di aver trovato la mia strada.
Come definiresti Freni e Frizioni in una frase?
Freni e Frizioni è uno street cocktail bar, questa è la definizione che più mi piace, nato 16 anni fa. Non ci siamo comunque mai accontentati, la sua realtà si è evoluta in un percorso continuo, potevamo rimanere ai “numeri da discoteca” continuando a fare solo birra, vino e spritz. E, invece, abbiamo deciso di specializzarsi in cocktail e a proporli al pubblico pur rimanendo un punto di riferimento per il jet set capitolino. Potrei riassumere tutto in uno slogan “Freni e Frizioni dove la qualità va di pari passo con la quantità”.
In questi anni avete pubblicato anche dei libri per il settore, di cosa trattano?
Il primo libro “Manuale d’Uso e Manutenzione vol. 1” è stato pubblicato nel 2015 per i dieci anni di Freni e Frizioni. Si tratta di un libro dedicato al grande pubblico, per i nostri clienti o per chiunque voglia conoscere le “istruzioni” per far partire il motore di un cocktail bar. In onore alla realtà di Freni, abbiamo pensato di dotare il pubblico dei primi strumenti per avvicinarsi al mondo della mixology, attraverso anche la partecipazione scritta di esperti del settore che si susseguono nelle pagine del manuale. Insomma, un compendio completo per avvicinarsi al mondo bar; in seguito, il secondo “Freni e Frizioni Hottest Drinks” del 2019 dedicato ai nostri 50 best cocktails di successo. Il terzo, invece, doveva uscire nel 2020 ma a causa dell’emergenza sanitaria è venuto alla luce il 4 luglio 2021, per il compleanno di Freni e Frizioni, un secondo volume che segue le linee del precedente “Manuale d’Uso e Manutenzione”, con un aspetto però più internazionale e la collaborazioni di icone del mondo della mixology al suo interno.
Imbottigliate anche i vostri prodotti in un Lab, di cosa si tratta?
È un piccolo spazio creativo, nella zona retro del bar, dedicato al laboratorio di: bitter, sciroppi, cordiali. Funge sia da luogo di sperimentazione pura, sia da luogo di preparazione per le preparazioni (scusate il gioco di parole) che occorrono per realizzare i drink della Carta.
Qual è la tua proposta di miscelazione?
La mia idea di miscelazione è da sempre quella del less is more. Mi piace la mixology minimale: giocare con un cordiale saporito, il distillato e un sodato. Poi si passano delle fasi nella vita come con tutto, da piccolo bevevo un po’ più dolce, ora sono più indirizzato sull’high ball. Sono in continua evoluzione e per questo a Freni e Frizioni cerco di proporre una miscelazione a 360˚ con varia scelta a livello di distillati e gusti. Chi viene da noi trova sempre la soluzione giusta!
Di cosa si compone la tua drink list?
La nostra drink list cambia ogni sei mesi e si compone di 12 drink. Il menu attuale è dedicato ai quartieri delle città del mondo, era già in progetto nel 2020 ma l’abbiamo presentata solo quest’anno per cause a tutti note. Era stata pensata in onore alla maglietta più famosa di Freni e Frizioni “Trastevere VS Everybody”, doveva essere un menù spiritoso che inneggiava all’idea che dalla nostra zona Trastevere avremmo attraversato sotto forma liquida tutti i quartieri romani. Alla fine, dopo l’anno di fermo, abbiamo capito l’essenza che poteva avere questa drink list e abbiamo deciso di aggiungerle lo slogan “Travel with us” dedicandola ai quartieri delle città del mondo. Abbiamo immaginato che con i nostri drink la gente avrebbe potuto viaggiare con la mente e visitare, anche se in forma liquida, una città sempre diversa. A rappresentare il menù c’è la cartina di una metro con 12 fermate per ogni drink.Tra i Best Seller troviamo: Bastille, un highball low alcol a base di vodka infusa con la pera, liquori floreali e tonica; e Malecón, un cocktail alla spina, progetto che portiamo avanti da tempi di Roma Bar Show.
Credi sia più importante la tecnica per un bravo bartender o l’estro creativo?
L’estro creativo in assoluto, la tecnica si può migliorare mentre la personalità e l’intraprendenza no, ci nasci!
Qual è il tuo distillato preferito?
Questa è bella come domanda, ho fatto tante ricerche negli anni, e sebbene sia tra i più grandi esperti italiani di pisco peruviano, posso dirvi che al primo posto a pari merito c’è gin e tequila. Amo anche il whisky, ma non ritengo di conoscerlo così bene da poterlo definire il mio preferito. È un po’ come chiedere qual è il tuo gruppo preferito, trovo difficile rispondere.
Nuovi progetti per il futuro? Ci sono novità in arrivo?
Sì, c’è una nuova apertura in corso per la seconda metà di novembre. Sarà sempre a Roma in zona centrale, avrà l’anima di Freni ma con un concept diverso, non più street bar. Avremo una ricca carta food, ma non avremo nessun tipo di proposte pairing o simili, non rappresenta il nostro modo di essere. Preferiamo puntare sulla semplicità e velocità con un pizzico di innovazione.
Un’ultima domanda, che è un po’ il nostro leitmotiv di chiusura: qual è il tuo cocktail preferito?
Posso dirvene tre, è davvero difficile scegliere. Per l’aperitivo preferisco un Americano, per il periodo invernale vi direi un Old Fashioned, e tra gli all day per qualsiasi stagione: Gin Tonic e Paloma. Adoro anche il Cocktail Martini, ma non posso definirmi un “Martiniano” o come si definiscono, preferisco la semplicità anche nel mio modo di bere.
di CLELIA MUMOLO