Quello che si è appena concluso è forse il periodo più intenso per il mercato delle bollicine. Spesso ci si trova però a brindare con prodotti, si ricchi di storia e tradizione, ma che fanno enorme fatica ad entrare nell’universo del bere biologico. Scoglio superato abilmente da Telmont Champagne.
La Maison, in cui investe Leonardo Di Caprio, ha da poco presentato un blend di tre magnifiche annate all’insegna della sostenibilità, confermandosi, ancora una volta, Champagne da agricoltura 100% biologica.
Abbiamo approfittato del lancio della nuova cuvée Réserve de la Terre per scoprire la storia e tutte le difficoltà di questa affascinante sfida.
La storia della Maison
Maison Telmont è una storica casa di Champagne fondata nel 1912 a Damery, vicino a Épernay, in Francia, da Henri Lhôpital, un viticoltore visionario che operò durante le rivolte dello champagne. Ancora oggi a conduzione familiare, la quarta generazione è rappresentata da Bertrand Lhôpital, Maestro di Cantina e Responsabile della Viticoltura.
La Maison Telmont ha iniziato il suo percorso verso la viticoltura biologica ottenendo la prima certificazione AB (Agricoltura Biologica) nel 2017- stesso anno in cui è entrata in Rémy Cointreau- per una parte delle sue parcelle. Successivamente, ha intrapreso un ambizioso progetto per convertire al biologico il 100% della sua tenuta e delle parcelle dei suoi soci viticoltori nell’ambito del programma “In nome di Madre Natura” lanciato nel 2021 con l’obiettivo di produrre champagne di altissima qualità rispettando l’ambiente.

Tra le azioni intraprese troviamo la conservazione della biodiversità e la riduzione dell’impronta di carbonio. Sono stati inoltre eliminati imballaggi superflui, ridotto il peso delle bottiglie e abbandonati formati speciali e trasporti aerei.
Nel 2023 è stata introdotta la bottiglia di vetro più leggera al mondo per uno Champagne, riducendo del 4% le emissioni di carbonio. L’impegno per la sostenibilità e la qualità ha attratto investitori come Leonardo Di Caprio e l’azienda mira a essere Climate Positive entro il 2030 e Net Positive entro il 2050.
Le sfide e i mercati.
Come ormai di dominio pubblico, il mercato globale dello Champagne ha attraversato un 2024 complesso, segnato da un calo generalizzato. Nonostante questo contesto difficile, Telmont continua a distinguersi, registrando una crescita a due cifre dal 2020. Questo successo è il risultato del forte impegno verso la sostenibilità, l’agricoltura biologica e rigenerativa.
In Italia, Telmont Champagne è distribuito da Molinari dal 2022 e l’intenzione finale è quella di lasciare un segno significativo in questo mercato molto strategico per gli appassionati di vino. Stanno puntando infatti a costruire la presenza di Telmont in modo mirato, città dopo città, collaborando con realtà che condividano i suoi valori, sia in ambito gastronomico che nelle tendenze di sostenibilità. La strategia della Maison prevede di mantenere una distribuzione equilibrata: l’80% in ristoranti e hotel di alto livello, il 10% in enoteche premium e il 10% attraverso vendite dirette.
La nuova cuvée Réserve de la Terre
Réserve de la Terre è un blend di tre eccezionali annate di Champagne (2020 al 70%, e vini di riserva sia del 2019 al 15% sia del 2018 al 15%) e tre vitigni perfettamente equilibrati (Meunier al 44%, Chardonnay al 34% e Pinot Nero al 22%). Si tratta di un Extra Brut in tiratura limitata. Solo 64.800 di bottiglie numerate con etichetta che reca tutte le informazioni del prodotto. Invecchiato in cantina per tre anni (sboccatura 2024) con vinificazione classica in acciaio inox, fermentazione malolattica, è 100% biologico certificato.
Asciutto, con basso residuo zuccherino (livello di zucchero di 2,5 grammi/litro) e fruttato, questo Champagne Extra Brut permette la piena espressione della forza e del carattere del terroir. Riflette la vita del vigneto, l’energia del terreno e la vitalità del terroir. Al di là dei classici codici dello Champagne, le uve biologiche si traducono in una cuvée di energia che ci arriva dal Sole, precisione, equilibrio e complessità. Questo vino supera i paradossi, unendo l’incisivo al gourmand, l’aspro al croccante, il fresco al maturo.
Alla presentazione della nuova cuvée, tenutasi al Bulgari Hotel di Milano, Ludovic du Plessis, presidente di Telmont ha commentato così:
“Con questa nuova cuvée Réserve de la Terre, Telmont continua a dimostrare i benefici dell’agricoltura biologica per il suolo,i viticoltori e il vino stesso. È il sapore del futuro”.
Lo Champagne annovera tra i suoi creatori Bertrand Lhôpital, cellar Master e Grape Father di Maison Telmont nonché Richard Geoffroy, già Cellar Master e Chef de Cave di Dom Pérignon e fondatore – produttore di Iwa Sake che così hanno commentano la nascita di questo nuovo prodotto:
Bertrand: “Questa cuvée biologica è una delle mie più grandi vittorie. È il frutto del mio lungo impegno nella viticoltura biologica e del rispetto che nutro verso il terroir e le viti. Un manifesto-cuvée, radioso, luminoso e pieno di vita”.
Così Richard: “Questo vino è solare, radioso e rivela il terroir in tutta la sua purezza. È il futuro dello Champagne: una coerenza totale tra intenzione e risultato. Luminosità, energia, armonia e serenità”
Telmont Champagne è la dimostrazione di come si possa evolvere una tradizione secolare senza la necessità di snaturarla o meglio ancora dipingerla solo esternamente per ottenere i favori della cronaca.
La sfida dei prodotti biologici ha un nuovo protagonista, che con impegno e dedizione è riuscito a catturare l’attenzione di investitori internazionali e di assoluto livello. È davvero impossibile pensare ad un futuro in cui l’essere “green” sia scontato e non più categorizzante?