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The Goodman: un viaggio nell’Art Déco e nei cocktail d’autore

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A Torino, a pochi passi dal vivace Quadrilatero Romano, si cela un locale che sembra uscito da una cartolina degli anni ‘30 del Novecento: stiamo parlando di The Goodman, cocktail bar situato in via delle Orfane la cui mission è trasportare i propri ospiti verso un’atmosfera di altri tempi ispirata all’Art Déco.

«Il progetto The Goodman nasce circa 5 anni fa, con una gestazione di circa un anno – ci racconta Renato De Gaspari, proprietario del cocktail bar – Volevamo donare alla città qualcosa di diverso e perciò ci siamo ispirati agli anni ‘30 e all’Art Déco, movimento artistico e di gusto che appassionava sia me che la mia socia Naike Istria, che ha curato la parte estetica del locale».

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The Goodman, un tuffo negli anni ’30

Da qui è partita la ricerca e la scelta dei materiali per The Goodman, come il marmo utilizzato per il bancone e per i tavoli rotondi della sala, le sedute in velluto blu e l’utilizzo dell’oro, senza dimenticare altri dettagli che contraddistinguono lo stile Art Déco come l’utilizzo di forme lineari, geometriche, nette. 

Anche l’utilizzo dei colori non è stato casuale, anzi sono stati fondamentali «per poterci identificare. Il blu che abbiamo utilizzato per le pareti, insieme alla carta da parati, rende l’ambiente elegante e raffinato», spiega Renato. Infine, il soffitto a cassettoni è quella chicca architettonica che completa l’atmosfera.

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Ma perché The Goodman? «Inizialmente pensavamo a un nome che richiamasse il proibizionismo degli anni ‘30, ma poi abbiamo cambiato idea poiché si sarebbe scontrato con l’Art Dèco. Quindi siamo passati da “Goodfellas” alla figura di Benny Goodman, uno dei primi jazzisti delle big band di quegli anni e ci è piaciuto» racconta Renato.

Dietro il bancone del cocktail bar c’è Giulio Otera, bartender classe 1989 dalle tante esperienze sotto la Mole, dai Murazzi all’Inside passando per Km5, dove farà la prima esperienza da bar manager, Affini, Formula N.12 per poi approdare al The Goodman. 

giulio otera barman the goodman

The Cabinet of Curiosities: la drink list sulle carte degli Arcani Maggiori

L’attuale drink list, The Cabinet of CuriositiesLa biblioteca delle meraviglie – prende spunto dall’omonimo concetto che ha radici storiche nel XVII e XVIII secolo per l’interesse e la raccolta di oggetti rari, strani e meravigliosi; delle vere e proprie stanze ricche di oggetti curiosi, scientifici e artistici, che raccontavano l’eccentricità e il sapere dell’epoca.

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All’interno si trovano i Signature – 13 compresi gli analcolici – dedicati alla conoscenza del tempo e del mistero e ognuno abbinato a una carta degli Arcani Maggiori dei tarocchi, come XI La Forza, drink tra i più richiesti della nuova drink list a base Bulldog Gin a cui viene aggiunto Campari, il Vermouth del Professore Classico, lo Skinos Mastiha – liquore tipico greco a base di resina di lentisco – e freschi agrumi dal sentore acido e vivace che danno un tocco finale di lucidità e chiarezza.

XI La Forza the goodman
XI La Forza

Tra i signature troviamo anche VI Gli Amanti, cocktail dai sapori contrastanti ma complementari a base Vodka al curry dal forte carattere speziato e intrigante a cui vengono aggiunti bitter, mango e maracuja, e XV Il Diavolo, drink che propone un viaggio sensoriale che gioca con il contrasto tra dolcezza e profondità a base di Skinos Dark Coffee Liqueur a cui viene aggiunto cocco e vaniglia.

I classici Goodman, si parla di personalizzazioni non di twist on classics!

Oltre ad avere una sezione – Best Cocktail – dove sono inseriti i signature cocktail delle precedenti drink list che sono particolarmente piaciuti agli ospiti, la novità che propone il cocktail bar del Quadrilatero è la sezione Classici di Goodman: dare un tocco personale ai classici senza tempo. «Aggiungiamo un qualcosa di nostro pur rispettando il cocktail classico: ad esempio se assaggi il nostro Martini ha dei profumi leggermente diversi, ma la struttura è quella tipica del cocktail. A livello di definizione si tratta di fare twist on classics, non facciamo stravolgimenti, ma personalizzazioni che vorremmo rimanessero anche nelle prossime drink list» ci spiega Otera.

Infine, non possiamo esimerci dal chiedere quali sono i distillati e i cocktail preferiti di Renato De Gaspari e di Giulio Otera: «Io vado molto a periodi. Attualmente se penso al distillato ti direi whisky, mentre per i cocktail Negroni, anche se precedentemente avevo una passione per il Daiquiri» ci racconta Renato. «Il mio distillato preferito è il rum, mentre per quanto riguarda i cocktail dipende quando si inizia a bere! – ci risponde scherzosamente Giulio – Comunque ti direi Americano e Gin Tonic, sono un gran cultore del gin!».

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Giulia De Sanctis