fbpx
Molinari
Fifty pounds gin
Nh hotel group

TOMATIN: La distilleria delle Highlands scozzesi compie 125 anni

Tomatin ha scritto pagine importanti nella storia dello Scotch Whisky. Nel 2022 taglia un traguardo importante e guarda al futuro puntando sulla qualità e sui valori della comunità.

La Storia

La Tomatin Distillery sorge a pochi chilometri da Inverness, la principale città delle Highlands del Nord, in Scozia. La sua storia è molto legata a quella del whisky scozzese e ne ha seguito le orme per tutto il secolo sorso. Fondata nel 1897, nel pieno del boom del whisky di fine Ottocento, la distilleria cresce costantemente, con continui ampliamenti: tra il 1956 e il 1974 gli alambicchi passano da 2 a 23, e con una capacità produttiva di oltre 10 milioni di litri annui, Tomatin diventa la più grande distilleria di Scozia. In questi anni la stragrande maggioranza del whisky prodotto è destinato a finire nelle ricette dei Blended, ottenuti mescolando distillati provenienti da più distillerie. All’apice dell’espansione, tuttavia Tomatin inciampa in quella che è la più grossa crisi dell’industria del whisky, a partire dal 1983. Una crisi della domanda, che determina la chiusura di molte distillerie.
Tomatin si salva dalla liquidazione grazie a due storici clienti, i giapponesi Takara Shuzo e Okura & Co, che la rilevano facendone la prima distilleria scozzese di proprietà orientale. Da subito la nuova proprietà ricalibra il focus sulla qualità, valorizzando gradualmente Tomatin come marchio di Single Malt, ovvero sia whisky di solo orzo maltato ottenuti attraverso doppia distillazione in pot still. E così dal 2000 gli alambicchi rimasti accesi sono scesi a 10 e la produzione si attesta sui 2 milioni di litri annui, una quota considerata sostenibile anche in caso di nuove crisi del mercato. Le dimensioni da gigante raggiunte un tempo da Tomatin sono oggi un elemento di grande fascino per chi visita la distilleria, avvolta da un fascino decadente che profuma di archeologia industriale. Alcuni macchinari in disuso sono oggi parte di un museo che racconta la storia produttiva dello Scotch Whisky. Grazie all’intenso lavoro di rilancio degli ultimi anni, nel 2016 Tomatin ha vinto il premio come distilleria dell’anno secondo Whisky Magazine, e nel 2017 quello come “Brand Innovator” nell’industria del whisky. Nel 2022, anno del suo 125° anniversario, Tomatin ha deciso di puntare ancora di più sui suoi valori fondanti: l’attenzione verso le persone che lavorano in distilleria, la qualità del distillato e la sostenibilità a lungo termine.

La comunità locale 

Una caratteristica unica di Tomatin è lo stretto legame con la comunità locale e con i dipendenti. Trovandosi in una zona molto isolata, la distilleria viene fin dalla fondazione circondata da case
affidate a buona parte dei dipendenti di Tomatin, costituendo di fatto un piccolo villaggio. Questa particolarità è alla base di un sentimento di appartenenza molto forte da parte dei dipendenti di Tomatin, vera anima e valore aggiunto del Single Malt qui prodotto.

Il whisky
Anche grazie a un lungo processo di fermentazione, che dura fino a 112 ore, il whisky di orzo maltato di Tomatin sviluppa nel corso della maturazione aromi elegantemente fruttati, che ricordano la
frutta tropicale. Non mancano però note più maltose, spigolose e minerali, tipiche del carattere più autentico delle distillerie delle Highlands. Dal punto di vista dei legni di invecchiamento, la cui qualità è fondamentale per imbottigliare grandi whisky, il percorso di ampliamento della gamma dei Single Malt ha portato a un lavoro di ricerca importante, con serie dedicate alle varie tipologie di rovere a partire dal 2016. Inoltre il Master Distiller Graham Eunson ha disposto l’acquisto di botti di quercia americana ex-Bourbon da molti produttori statunitensi, così da poter sfruttare tante sfumature diverse. Infine, il rispetto della tradizione: per la maturazione delle oltre 170 mila botti, Tomatin utilizza ancora due cantine tradizionali basse, con pavimento in terra battuta (dunnage warehouse), oltre a dodici cantine moderne (racked).

Tomatin Legacy

Legacy celebra la comunità che da 125 anni si stringe attorno alla distilleria, i lavoratori che con le loro famiglie rappresentano uno dei punti di forza di Tomatin. Legacy è un Single Malt invecchiato sia in botti di rovere americano vergine, sia in botti che hanno contenuto Bourbon. Imbottigliato a 43 gradi, è una introduzione riuscitissima allo stile della distilleria: un whisky dalla beva facile, fresco e con gustose note di vaniglia e frutta gialla; eppure Legacy esibisce anche note speziate accattivanti, tra la cannella e lo zenzero. Prezzo consigliato al pubblico: 29 euro.

Tomatin 12 anni

La ricetta per la creazione del Single Malt Tomatin 12 anni prevede la selezione di tre tipi di legni: Bourbon Barrels, Refill Hogsheads (botti che hanno già contenuto whisky riassemblate in Scozia) e Sherry Butts. Dopo 11 anni e 6 mesi di maturazione in queste botti, il distillato viene miscelato e messo a invecchiare per ulteriori 6-9 mesi in barili che hanno contenuto Sherry Oloroso. Tomatin 12 anni è un whisky dai toni classici, con ricche note di biscotto al malto e miele. Il corpo è oleoso e masticabile, mentre l’extra maturazione finale porta nel bicchiere una cesta di frutta matura, tra le mele gialle e le pere. Prezzo consigliato al pubblico: 42 euro.

Beija Flor

Tomatin Whisky è importato in esclusiva per l’Italia da Beija Flor, società di distribuzione attiva dal 2007 e specializzata in whisky e spirits di qualità, spesso provenienti da distillerie artigianali. Nel portfolio, che tra le altre cose vede la più ampia selezione in italia di indie bottlers, trovano spazio numerosi brand iconici nel panorama dello Scotch Whisky, tra cui Springbank, Kilkerran, Kilchoman e l’imbottigliatore indipendente Cadenhead’s.

 

Redazione MT Magazine

Redazione MT Magazine

MT Magazine è una finestra sempre aggiornata sul mondo della miscelazione italiana e internazionale. Nata nel 2017, da un’idea di Laura Carello, il progetto ambiva a creare una guida circoscritta ai cocktail bar di Torino e Milano, in pochi anni poi si è ingrandita al punto tale da diventare un vero e proprio magazine di riferimento per il settore della mixology e gli appassionati di cocktail.

Altri Post di Mt Magazine