Il destino è forse il regista più controverso della storia, e proprio nel giorno in cui nel 1919 il Senato statunitense approvò il Volstead Act, la legge che introduceva il divieto di produzione e di vendita di alcolici – leggasi proibizionismo- in Italia si celebra per la prima volta il World Amaro Day.
In occasione dei 130 anni della nascita dell’Amaro Lucano, il Gruppo Lucano inaugura il World Amaro Day: una ricorrenza pensata per celebrare uno degli spirits più consumati al mondo, nato come infuso medicamentoso ma nel tempo diventato la bevanda più conosciuta e amata nel dopo pasto, un prodotto tipicamente italiano, che affonda le radici nella tradizione erboristica del nostro paese.
L’evento è un invito a riconoscere e valorizzare il patrimonio artigianale che caratterizza la produzione di amari italiani, ma anche un’occasione per sensibilizzare sulle tecniche di produzione degli amari, sull’importanza delle erbe e delle spezie locali utilizzate e sull’artigianalità che caratterizza la produzione di questi liquori.
Abbiamo approfondito l’idea dietro questo progetto insieme a Letizia Vena, quarta generazione della famiglia che ha fatto grande Lucano 1894, arrivando a toccare anche note emotive.
Ciao Letizia, come nasce l’idea del World Amaro Day?
Tutto parte il 17 aprile di quest’anno quando, mio fratello Francesco, doveva andare a parlare al Ministero per la giornata internazionale del Made in Italy. Proprio con lui si discuteva di quanto assurdo sia che in Italia vengano celebrate una moltitudine di giornate per gli spirits eppure nessuna ha come tema l’amaro che, culturalmente, è il vero e proprio simbolo della nostra nazione e della frammentazione che abbiamo avuto. A quel punto ci siamo guardati e abbiamo pensato, ma scusa se non lo fa nessuno facciamolo noi. Così abbiamo registrato il marchio, e poi ci siamo concentrati sulla scelta della data ricaduta sul 28 ottobre così da non coincidere con altre celebrazioni.
Il rischio, in queste situazioni, è quello di apparire un po’ autocelebrativi. Come siete riusciti ad evitarlo?
Ovviamente il rischio era alto ma noi abbiamo lavorato per evitare che tutto ciò potesse avvenire. Durante la giornata, e seduti alle tavole rotonde in programma, avremo con noi alcuni dei più grandi brand di amari d’Italia, si va da Amaro Montenegro a F.lli Branca, passando per Jefferson, Amaro del Capo, Pallini e Varnelli, senza dimenticare nemmeno le piccole realtà emergenti come l’Associazione Italiana Amari d’Italia, primissima realtà ad aderire a questa iniziativa. La nostra idea era quella di garantire la possibilità e una voce a tutti.
L’evento sarà aperto al pubblico?
Lo spazio museale che useremo, la Canteria – mix fra galleria d’arte e cantina impreziosita dalla presenza di botti che hanno cullato amaro Lucano Essenza per 12 mesi d’invecchiamento- non è ancora aperto al pubblico ma sicuramente ci piacerebbe, in futuro, procedere in questa direzione. Alla fine abbiamo optato per questi due grandi momenti di discussione, due tavole rotonde dove si confronteranno tutti questi esponenti del mondo degli amari, riprese ovviamente sui nostri canali social.
Cosa può nascere dal World Amaro Day?
Per questa prima edizione noi abbiamo creduto nell’idea e abbiamo dato il massimo per l’organizzazione, la speranza è che possa diventare un evento itinerante, capace di raccontare al meglio tutte le realtà italiane dell’amaro. Il sogno più lontano è quello di provare a raggiungere dei riconoscimenti legali per il nostro settore che potrebbero aiutarci a risalire la china del mercato. I dati Nielsen ci hanno mostrato che, nonostante i nostri sforzi e il crescente interesse del mondo della mixology con proposte di bere miscelato a base amaro, il nostro prodotto viene visto ancora esclusivamente come un fine pasto. Di questo passo il rischio è che le nuove generazioni perdano il contatto con l’amaro, con la sua storia e il suo significato culturale. La sfida è riuscire a “svecchiarlo”, attirando sempre più giovani per farlo rinascere.
Amaro Lucano è “Nato dalla tradizione e cresciuto nell’innovazione” Cosa significa essere la quarta generazione della famiglia Vena?
Questa frase, che può sembrare fatta, nel mio caso rappresenta la realtà di quella che è stata la mia vita. Noi siamo tradizione, con un importante legame con le nostre origini, basti pensare che portiamo il nome della terra in cui nasce. Il museo che abbiamo costruito, ad esempio, potevamo farlo ovunque ma noi abbiamo fortemente voluto che fosse a Pisticci, dove tutto è nato. Essere parte di questa realtà è super stimolante, ti dà la possibilità di fare tantissime cose che sembrano surreali come il nostro amaro analcolico. Io ho sempre saputo che avrei lavorato nell’azienda di famiglia, ma non perché qualcuno me l’abbia imposto, è stata la vita stessa a guidarmi verso questa scelta. Io ricordo i pranzi con mio padre che tornava dalla “fabbrica” e l’aria si impregnava del profumo dello zucchero e delle erbe che portava con sé. Io sono felice, così come i miei fratelli, di essere dove siamo e abbiamo una visione di futuro comune. Questo è il nostro vero punto di forza.
Gli ospiti e gli argomenti delle tavole rotonde
Ore 14.15 → 1° tavola rotonda: Importanza di avere un amaro day con
- Luigi de Michele (Global Trade Marketing Manager Lucano 1894)
- Ivano Trombino (Produttore Vecchio Magazzino Doganale)
- Micaela Pallini (Presidente Federvini e Owner di Pallini S.p.a)
- Alessandro Soleschi (Group Director of Marketing Spirits Gruppo Montenegro)
- Marco Amato (Direttore Museo Lavazza e Vicepresidente Museimpresa)
- Matteo Bonoli (R&D, Quality and Regulatory Director F.lli Branca Distillerie)
Ore 15.30 → L’andamento del mercato degli amari in Italia
- Intervento di Matteo Fortarezza (Data Analyst Nielsen)
Ore 15.50 → 2° tavola rotonda: Tra identità e innovazione: prospettive e nuovi scenari nel mondo degli amari con:
- Gianni D’Alessandro (Direttore Generale Basko)
- Stefaan Anckaert (Sales Director OOH Coca Cola HBC)
- Antonio Portaccio (Presidente Italgrob)
- Roberto Busso (Vicepresidente Marchi Storici)
- Edoardo Schiazza (Presidente Associazione Italiana Amari d’Italia