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Cachaça, una panoramica a 360° con Jimmy Bertazzoli (pt.2)

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Jimmy Bertazzoli, appassionato e grande esperto della cachaça, inizia a fare le sue prime esperienze dietro al bancone un po’ per gioco. Col tempo cresce l’attenzione che riserva per la materia prima, e inizia a sviluppare una grande passione per la merceologia. Viaggia molto: dall’Africa al Brasile Caraibi, entra in contatto con le culture autoctone di questi paesi e coltiva una forte passione per i distillati di canna da zucchero a 360°, con un occhio di riguardo per la cachaça. Da sei anni gestisce un locale a Marina di Ravenna, l’Aguardiente, che incorpora a sé tutta la ricerca che ha portato avanti negli anni, vantando una delle più grandi collezioni d’Italia di rum con bottiglie provenienti direttamente dai Caraibi e dal Sud America.

Leggi la prima parte dell’articolo

L’esportazione della cachaça in Italia

Fino a quindici anni fa, le aziende che avevano un occhio di riguardo verso la cachaça erano veramente poche. Questa scarsità d’interesse la si doveva perlopiù al fatto che non si tendeva a considerare la cachaça come invece veniva visto un rum. Ma qual era il motivo alla base di questo disinteressamento e di questa percezione da parte del pubblico? “Tutto ciò ha una spiegazione ben precisa, in quanto i prodotti che venivano esportati da anni erano totalmente industriali, privi un’identità produttiva a fronte di un’industralizzazione sempre maggiore, con effetti negativi sulla qualità degli stessi. Pertanto, i prodotti che arrivavano sul mercato non rispecchiavano la qualità e l’artigianalità che si riservava ad altri distillati. A fronte di questo, oggi alcune aziende come Velier si stanno impegnando per portare in Italia la vera cachaça, quella artigianale” ci spiega Jimmy Bertazzoli. “La cachaça è un distillato con una connotazione aromatica importante, con una tecnica produttiva eccellente, che non ha nulla da invidiare al rum agricole delle Antille francesi. In fin dei conti, se la cachaça è considerata un distillato minore, la colpa si dovrebbe imputare al mercato import, fino a dieci anni fa era di difficile reperibilità, i prodotti sul mercato erano di scarsa qualità e in tanti ne parlavano senza sapevano davvero cosa fosse”.

Cachaça e rum

Che rapporto c’è tra la cachaça e rum? “A livello tecnico-produttivo è molto simile a quello che noi oggi definiamo un rum agricole, in quanto per materia prima, fermentazione, distillazione e invecchiamento segue tutte le logiche che vengono riservate a quest’ultimo” ci spiega Jimmy Bertazzoli “a livello sociale, invece, la cachaça non possiamo definirla “rum”, la cachaça ha una forte identità territoriale, e merita, per importanza storica, culturale e popolare di essere chiamata “cachaça”. In Brasile, infatti, si considera rum quello fatto esclusivamente con la melassa; col succo vergine di canna è la cachaça o un aguardiente di canna, se non rientra nei parametri legislativi della cachaça”.

Boulevardier #2

  • Cachaça Yaguara
  • Vermut de Professiore Superiore
  • Argalà Bitter
  • Bergamot Essential Oils

L’utilizzo della cachaça in miscelazione

La cachaça può essere degustata liscia, o essere utilizzata in miscelazione. “Il fatto che, fino a dieci anni fa, era assente la tendenza a berla liscia lo si deve al fatto che i prodotti presenti sul mercato erano industriali e poco autentici” puntualizza Jimmy Bertazzoli. “Oggi sono presenti molti brand artigianali che offrono prodotti eccellenti. A un neofita che vuole degustarla liscia, consiglio sempre di provare una cachaça invecchiata in dei legni gentili che ne ammorbidiscono il sapore, come un Carvalho americano” E per quanto riguarda la miscelazione? “Solitamente la si utilizza per la Caipirinha, ma in generale può prendersi tutto lo spazio riservato a un rum. Si sposa molto bene con la frutta, quindi i drink che si possono fare sono innumerevoli, come la Capeta, un cocktail brasiliano con latte condensato, o la Batida, cocco lime e cachaça su ghiaccio spaccato”

Terminiamo il nostro confronto con Jimmy Bertazzoli con un’ultima domanda: il suo distillato e il suo cocktail preferito. “Ovviamente, il mio cocktail preferito è la Caipirihna, mentre i distillati che preferisco sono quelli da succo vergine di canna, ossia il rum agricole e la cachaça.

Caipira (Caipirinha)

  • Cachaça Yaguara
  • Lime
  • Sugarcane

Capeta Mango&Maracuja

  • Cachaça Yaguara
  • Fresh Mango
  • Fresh Maracuja Juice
  • Condensed Milk

Photo Credits IMG Copertina: Pinterest

Photo Credits: Jimmy Bertazzoli

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Redazione MT Magazine

MT Magazine è una finestra sempre aggiornata sul mondo della miscelazione italiana e internazionale. Nata nel 2017, da un’idea di Laura Carello, il progetto ambiva a creare una guida circoscritta ai cocktail bar di Torino e Milano, in pochi anni poi si è ingrandita al punto tale da diventare un vero e proprio magazine di riferimento per il settore della mixology e gli appassionati di cocktail.