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“Italians do it better”: parola ai grandi bartender italiani all’estero

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“Italians do it better” è il nome della nuova rubrica di MT Magazine che vuole raccontare il mondo del bar internazionale visto da fuori Italia. A farlo saranno i principali volti della miscelazione italiana di scena a Barcellona, Londra, Stati Uniti ed Estremo Oriente.

È ormai innegabile il peso dell’ospitalità italiana all’estero, forse è sempre stato così. Il bar, in particolare, è un settore che sta vivendo una crescita esponenziale anche e soprattutto grazie ai bartender nati in Italia, ma diventati stelle fuori da essa. Lasciando da parte per un attimo l’altrettanto valido ruolo dei nostri connazionali nelle cucine del mondo, abbiamo deciso di concentrarci sulle singole storie dei protagonisti italiani dietro ai banconi dei cocktail bar di tutto il pianeta. 

Italians do it better
photo @mrporter

Non può essere certo un caso, del resto, il fatto che tre tra i migliori dieci bar al mondo siano italiani, ma si trovino all’estero, in paesi ben lontani dal nostra ma evidentemente fan del nostro stile unico di approcciare le cose. “Italians do it better” è una provocazione che sorge dunque spontanea dopo la proclamazione di The World’s 50 Best Bars, la più riconosciuta classifica internazionale del bar, che lo scorso ottobre a Madrid ha visto il cocktail bar messicano Handshake Speakeasy salire sul tetto assoluto della mixology, seguito a ruota però dal Bar Leone di Lorenzo Antinori a Hong Kong (secondo) e da Sips di Simone Caporale a Barcellona (terzo).

Simone Caporale
Photos: @danielafernandezs

Leggi: The World’s 50 Best Bar: Handshake Speakeasy di Città del Messico svetta nella classifica, l’Italia consolida la sua presenza fra alti e bassi


Confermata, scendendo dal podio, anche l’importanza di due ex migliori cocktail bar del mondo come Paradiso, l’omonimo ed eclettico paradiso di Giacomo Giannotti a Barcellona (decimo),

giacomo giannotti Paradiso Barcellona italians do it better
Giacomo Giannotti

e Connaught Bar, il tempio del Martini di Ago Perrone e Giorgio Bargiani a Londra (tredicesimo).  Maestri dell’ospitalità italiana, che hanno deciso di scommettere su sé stessi fuori dalla loro comfort zone, cercando e trovando fortuna nelle due grandi capitale europee del bere miscelato.

Perché lo fanno? In che modo sono riusciti ad arrivare così in alto? E quali sono gli obiettivi che li spingono a portare avanti questa missione con così tanto fervore? Gliel’abbiamo chiesto personalmente, e siamo pronti a raccontarvelo attraverso le loro stesse parole, una storia alla volta, esplorando il percorso che li ha portati a raggiungere i vertici della piramide internazionale dei drink. 

Perché sì, “Italians do it better” è una realtà concreta e tangibile, ma per comprendere davvero il motivo dietro a questo successo, dobbiamo immergerci nelle storie e nelle esperienze di chi ha saputo far brillare il talento italiano nel mondo. Non si tratta solo di fare un buon drink, ma di trasmettere un’intera cultura dell’ospitalità, fatta di passione, dedizione e una cura maniacale per i dettagli. Esattamente i tre capisaldi del savoir-faire che ci contraddistingue. 

the 50 best bars italians do it better

The 50 Best World’s Bars

  1. Handshake Speakeasy, Città del Messico
  2. Bar Leone, Hong Kong
  3. Sips, Barcellona
  4. Tayer + Elementary, Londra
  5. Jigger & Pony, Singapore
  6. Line, Atene
  7. Tres Monos, Buenos Aires
  8. Alquimico, Cartagena
  9. Zest, Seoul
  10. Paradiso, Barcellona
  11. Himkok, Oslo
  12. BKK Social Club, Bangkok
  13. Connaught Bar, Londra
  14. Double Chicken Please, New York
  15. Overstory, New York
  16. Lady Bee, Lima
  17. Baba au Rum, Atene
  18. Coa, Hong Kong
  19. The Cambridge Public House, Parigi
  20. Tlecan, Città del Messico
  21. Caretaker’s Cottage, Melbourne
  22. CoChinChina, Buenos Aires
  23. Salmon Guru, Madrid
  24. Martiny’s, New York
  25. Bar Benfiddich, Tokyo
  26. Maybe Sammy, Sydney
  27. Superbueno, New York City
  28. Nutmeg & Clove, Singapore
  29. Satan’s Whiskers, Londra
  30. Panda & Sons, Edimburgo
  31. Tan Tan, Sao Paulo
  32. Licoreria Limantour, Città del Messico
  33. Drink Kong, Roma
  34. Jewel of the South, New Orleans
  35. Byrdi, Melbourne
  36. Locale Firenze, Firenze
  37. Scarfes Bar, Londra
  38. Moebius Milano, Milano
  39. Bar Nouveau, Parigi
  40. Mimi Kakushi, Dubai
  41. Bar Us, Bangkok
  42. Virtu, Tokyo
  43. Atlas, Singapore
  44. La Sala de Laura, Bogota
  45. Roda Huset, Stoccolma
  46. Floreria Atlantico, Buenos Aires
  47. Analogue Initiative, Singapore
  48. El Gallo Altenero, Guadalajara
  49. Danico, Parigi
  50. 1930, Milano
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Giacomo Iacobellis