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Mattia Pariani: l’arte della ricerca ed eccellenza alla scoperta della mixology

Un’azienda familiare che nell’arco di dieci anni ha raggiunto un livello di eccellenza mondiale nella produzione di materie prime, lavorate secondo le metodologie più innovative del momento, si affaccia al mondo della miscelazione, dopo i numerosi riscontri nell’ambito gastronomico.

 

Mattia, come nasce questo progetto innovativo? Qual è il vostro obiettivo?

È iniziato tutto da una tesi di laurea, mi sono reso conto fin da subito che senza volerlo avevo messo giù le basi di un’azienda. Così mi sono detto, perché non provare? Fatte le prime prove, grazie ai macchinari che avevo installato all’Università, ho iniziato a girare per il mondo proponendo il mio prodotto innovativo. In Italia fino ad allora l’olio di semi era usato solo per friggere le patatine, la realtà di un olio alternativo a quello di oliva era solo francese. Nel 2010, abbiamo così iniziato a produrre olio di nocciola e a venderlo. Negli anni i vari riconoscimenti a livello mediatico ci hanno dato la forza di andare avanti ed è proprio lì che ci siamo resi conto che ne valeva la pena. L’azienda di famiglia Pariani cresce nel tempo e si trasforma, ma fin dagli albori il nostro obiettivo principale è sempre stato quello di essere un punto di riferimento per la qualità, ricerca ed eccellenza.

 

La vostra gamma di prodotti si è ampliata negli anni, i vostri prodotti sono made in Italy per eccellenza, quali sono le tecniche più innovative, vi occupate anche della coltivazione?

Assolutamente sì, i nostri prodotti sono made in Italy a 360°, proprio perché ci occupiamo della qualità a tutto tondo. Abbiamo una versatilità negli strumenti stupefacente, con la stessa pressa possiamo spremere la frutta secca e la buccia degli agrumi. Per quanto riguarda la coltivazione, abbiamo sviluppato un progetto di filiera in regioni come: il Piemonte per la nocciola e la Sicilia per la mandorla e il pistacchio. I nostri coltivatori ci conferiscono in esclusiva la materia prima, in modo da avere garantita l’alta qualità, che è ciò che più ci interessa. Negli ultimi anni abbiamo rivolto il nostro sguardo anche all’estero, e adesso il nostro progetto è suddiviso in due linee di riferimento: la prima è “Pariani, materie prime di origine italiana” e la seconda è “Origini, materie prime dal mondo”; dove recuperiamo i prodotti tropicali o non reperibili in Italia.

 

 

 

Sono ormai numerose le vostre collaborazioni, avete mai pensato di avvicinarvi al mondo dei bartenders e proporre i vostri prodotti in abbinamento?

La realtà dei bar è un mondo in cui i nostri prodotti si sposerebbero a meraviglia. Nasce così una linea di prodotti pesati per il bar, che proponiamo in un packaging innovativo fatto ad hoc per l’aperitivo. Si tratta di frutta secca come la noce di macadamia e il pistacchio lavorata con una farcitura super particolare, in cui le spezie amalgamandosi al prodotto, lo rendono unico nel gusto. Avevamo del resto già pronta una gamma di prodotti dell’aperitivo stesso e quindi perché non proporli in abbinamento a un drink? Pensiamo a un classicissimo Negroni, che tripudio di sapori sarebbe unirlo a una noce di macadamia aromatizzata alla lemongrass, dove la nota agrumata sprigionandosi nel cocktail creerebbe con connubio unico in un modo così semplice.

Una delle collaborazioni più interessanti è stata quella con Otium, per il progetto Green Pea abbiamo pensato di proporre un prodotto esclusivo, si tratta di una nocciola ricoperta di polvere di pisello dal nome “Pea Nut”, una nuova creazione che racchiude in sé tutta la filosofia del progetto.

 

Dalla frutta secca agli olii essenziali, sono prodotti sempre più ricercati nella mixology degli ultimi anni, in cosa si differenziano i vostri prodotti sul commercio?

I nostri olii essenziali fanno la differenza, se si pensa ai classici bitter in ampolla usati dai bartender si deve tenere presente che non si tratta di prodotti puri. Un bitter classico è composto da una piccola percentuale di alcol, i nostri olii essenziali sono in purezza, e non esistono ancora in commercio. E perché no, anche la frutta semi-candita, che è un prodotto, a mio avviso, innovativo data la sua composizione a metà tra un frutto secco e fresco allo stesso tempo. Inoltre, la frutta secca e le spezie sono funzionali come abbinamento ai distillati, con il rum, per esempio, possono crearsi bilanciamenti a livello di gusto andando a intensificare qualche ingrediente caratteristico già presente nella composizione. A proposito di questo, stiamo lavorando con alcune aziende proprio per definire quale possa essere l’abbinamento con quella tipologia di rum o un altro distillato, ma questa è una storia ancora da scrivere, ve ne parleremo in futuro.

 

Un altro prodotto essenziale nel mondo del bartending è la scorza degli agrumi per gli olii essenziali rilasciati, nel vostro catalogo le troviamo in versione candita, che particolarità hanno?

Bene, le scorze degli agrumi candite nel mondo del bartending potrebbero inserirsi con una doppia finalità, non solo lascerebbero sapore e profumo come le scorze fresche appena sbucciate da un qualsiasi agrume, ma bensì potrebbero essere mangiate, quindi lo definirei un valore aggiunto. La frutta fresca di qualità non è sempre reperibile e così nel momento in cui il bartender non riesce a trovarla, potrebbe ricorrere ai nostri prodotti. Si tratterebbe di un risparmio dal punto di vista degli sprechi, se pensiamo a quanta frutta fresca viene buttata a fine serata. I nostri prodotti privi di acqua non hanno più alcun problema di deterioramento.

 

Organizzate degustazioni in azienda? Ci sono novità in arrivo?

Abbiamo intenzione di riorganizzarle per poter mostrare tutta la nostra gamma di prodotti, purtroppo la pandemia ci ha fermato, speriamo di ripartire quanto prima. Siamo molto entusiasti all’idea di riaprire le nostre porte a nuove collaborazioni e soprattutto al mondo del bar. Adesso ci stiamo dedicando tanto ai prodotti salutari come: proteine vegetali, creme spalmabili, prodotti per sportivi. Ci interessiamo comunque sempre alla richiesta dei professionisti nel settore che possano mettere in risalto proprio qual valore aggiunto dei nostri prodotti attraverso le loro creazioni.

 

E infine, un’ultima domanda Mattia: qual è il tuo cocktail preferito?

È una domanda da un milione di euro, sicuramente un classico Martini cocktail non tramonta mai, magari abbinato con una delle mie olive taggiasche candite.

 

 

Clelia Mumolo

Redazione MT Magazine

Redazione MT Magazine

MT Magazine è una finestra sempre aggiornata sul mondo della miscelazione italiana e internazionale. Nata nel 2017, da un’idea di Laura Carello, il progetto ambiva a creare una guida circoscritta ai cocktail bar di Torino e Milano, in pochi anni poi si è ingrandita al punto tale da diventare un vero e proprio magazine di riferimento per il settore della mixology e gli appassionati di cocktail.

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