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Il 7 e l’8 novembre si terrà il 13° Athens Bar Show: ne abbiamo parlato con Babis Eleftheriadis Kaidalidis.

athens bar show 2023

Martedì 7 e mercoledì 8 novembre 2023, nella capitale greca, andrà in scena la 13ª edizione dell’Athens Bar Show, uno dei più importanti eventi della bar industry europea assieme all’omonimo di Londra e al BCB di Berlino. Se tante sono le conferme rispetto alle edizioni scorse, due sono le importanti novità che caratterizzeranno la kermesse inaugurata domani. Ne abbiamo parlato con l’ideatore della manifestazione Babis Eleftheriadis Kaidalidis.

athens bar show

Qual è il suo background personale? Cosa l’ha portata a ideare uno dei più importanti bar show europei? 

Ho iniziato a lavorare prestissimo nei settori del F&B e in quello degli eventi, come bartender. A 18-19 anni, dopo un’esperienza lavorativa già quasi decennale, sono diventato formatore in una catena di ristoranti americana. Nel 2007, grazie al supporto di alcuni partners, ho fondato la Bar Academy: una scuola di formazione per baristi e camerieri, e più in generale professionisti dell’ospitalità, che avrebbero lavorato nei locali di mia proprietà. Un anno dopo, al Bar Convent Berlin – una delle più importanti fiere dell’industry del bar in tutta Europa – sono rimasto strabiliato: ho capito che avrei voluto riproporre qualcosa di simile in Grecia. Prima del BCB, l’idea era quella di creare una importante competizione tra bartender; poi, dopo quel giorno, ho deciso che avrei creato un bar show.

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Quanto è stato difficile costruire un bar show a partire da zero? Nei primi anni hai subito avuto il riscontro che ti aspettavi?

All’inizio è stato difficilissimo. Nel 2010, l’anno in cui si è tenuta la prima edizione dell’evento, la Grecia entrava in un’importante crisi finanziaria, che ha scaturito diversi cambi di programma e ripensamenti tra me e i miei partners, i quali alla fine hanno deciso di sfilarsi dall’evento. Troppa era la paura (finanziaria) di un insuccesso, di un flop. Decisi quindi di andare all-in. Non potevo abbandonare anch’io. La prima edizione fu soddisfacente, ma non dal punto di vista economico, tanto che io rischiai addirittura la bancarotta. Dal secondo anno in poi è stato tutto un po’ più in discesa, anche grazie al trasferimento dalla periferica zona dell’aeroporto al centro di Atene. È solo dal 2013, però, che l’evento ha preso il nome di Athens Bar Show, perché ormai veniva identificato così, e non Bar Academy Show, da tutte le persone. L’atmosfera dell’evento è diventata sempre più internazionale e le presenze dall’estero, nei primi anni limitate a Italia e Cipro, si sono sempre più intensificate. Nel 2014, infine, il secondo e ultimo trasferimento, alla Tecnopolis, l’edificio in cui l’evento viene organizzato ancora adesso.

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Qual è stata l’evoluzione dell’evento nel corso degli ultimi anni?

Dal trasferimento alla Tecnopolis, c’è stata una crescita organica costante. L’evento ha cambiato faccia e si è modellato sulle esigenze del mercato e sui feedback dei visitatori. Se all’inizio vi era un solo palco per le conferenze, adesso ce ne sono sei, perché vogliamo puntare in modo importante sull’aspetto formativo, che è il nostro punto di forza. Il nostro obiettivo è educare il pubblico. Crediamo che le persone debbano tornare a casa non solo con qualche ricordo, ma anche con qualche nozione in più. Per noi è importante, quindi, che sia i professionisti che gli espositori formino i visitatori sugli aspetti di propria competenza: dagli spirits ai cocktail, fino al servizio. Oggi, sui sei palchi abbiamo circa 80 interventi di esperti internazionali del mondo dell’ospitalità. E aggiungo, in parallelo all’evento, c’è stata anche una costante crescita dei cocktail bar di Atene. Nel 2009 erano solo tre i cocktail bar di qualità in tutta la città. Oggi sono molti di più e alcuni tra questi hanno anche posizioni di rilievo nella The World’s 50 Best Bars. 

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L’arrivo del Covid-19 ha influenzato il bar show?

Sì, decisamente. Per via della pandemia, oltre ad annullare un’edizione, abbiamo ripensato l’intera kermesse. Oggi, addirittura il 70% degli eventi si svolge all’aperto. Se all’inizio questa era solo ed esclusivamente un’esigenza, per evitare situazioni di assembramento, nel corso degli anni è diventata un vero e proprio punto caratterizzante della manifestazione. Lo stesso si potrebbe dire dell’Athens Bar Week, un “evento off” del bar show, simile a una cocktail week, in cui i migliori cocktail bar della città ospitano i più importanti bartender internazionali. L’obiettivo nel breve termine è quello di esportare questo format di successo – quest’anno saranno oltre 150 gli eventi ospitati in città – anche all’estero.

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Quali sono le novità che attendono i visitatori per la 13ª edizione?

Prima delle novità, in quest’edizione ci saranno tante conferme. Oltre all’Athens Bar Week, diventata ormai un vero e proprio brand a sé, rispetto all’anno scorso abbiamo deciso di confermare sia la sezione fieristica dedicata ai brand di lusso, sia l’evento di chiusura della bar week, che si terrà il 9 novembre alla Tecnopolis, il giorno dopo la conclusione del bar show. Vogliamo che quest’evento diventi il più grande cocktail party di tutta la Grecia e anche un grande palco in cui far esibire i migliori cocktail bar della Grecia, provenienti da città distanti da Atene, quali Rodi, Creta, Alessandropoli o Lefkada. 

Tornando alla domanda, le tre novità dell’edizione di quest’anno sono una sezione dedicata alle new entry, importantissima per dare visibilità ai piccoli brand, una speakeasy lounge dedicata ai più prestigiosi bar al mondo e un’applicazione che aiuterà le persone a comunicare più facilmente all’interno dell’evento, oltre che a informarsi sul programma della manifestazione. L’obiettivo di ogni anno non è fare di più, ma meglio.

Quanto è stata importante l’Italia nella storia del bar show e che ruolo riveste attualmente?

Come dicevo prima, l’Italia è da sempre, insieme a Cipro, uno dei più importanti supporters del bar show. Tanti professionisti italiani, specialmente provenienti da Roma – che reputo una città in grande crescita – frequentano l’Athens Bar Show e fanno da cassa da risonanza perché altri professionisti come loro li seguano. In tutto il mondo, nel settore del bar, sono presenti professionisti italiani (basti pensare a Simone Caporale, Agostino Perrone o Giacomo Giannotti, ndr). Posso con sicurezza dire che la presenza italiana all’evento non è mai stata così alta. Quest’anno, ospiteremo circa 25 cocktail bar italiani.

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Quali sono le idee per il futuro?

L’obiettivo primario è l’espansione dei nostri due brand – bar show e bar week – in Grecia e in tutto il mondo. In parallelo, abbiamo programmato la creazione di altri eventi: il Salonica Bar Week, che si terrà a settembre 2024, un evento estivo che prenderà il via a giugno 2024 ad Atene, il cui focus potrebbe essere il mondo tiki o l’aperitivo, e forse anche un bar show a Sofia, in Bulgaria, per il quale abbiamo ricevuto un invito dall’ambasciata. Più avanti, ma senza fretta, ci piacerebbe organizzare anche eventi a Creta, Mikonos e Rodi.

Alessio D'Aguanno

Alessio D'Aguanno

Alessio D’Aguanno è il copywriter. Intervista bartender e racconta il lavoro che questi ultimi fanno nei cocktail bar italiani e di tutto il mondo, sia nel blog che nella guida cartacea.

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