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Dialogue Lounge: il locale che non ti aspetti a Brescia

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Una coppia che si innamora all’estero e realizza insieme il loro grande sogno a Brescia. È questa la storia dietro a Dialogue Lounge, un locale unico nella scena provinciale lombarda, che ha catturato l’attenzione dei bartender migliori al mondo: da Simone Caporale al team del Paradiso.

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Tra cocktail di ricerca e un’approfonditissima carta vini, si nota sin da subito quanto l’attenzione ai dettagli sia importante per Adrian Cristian, bartender e consulente con una grande esperienza londinese, e per Adela Paul che, con l’apertura di questo locale, hanno realizzato un vero e proprio sogno.

Abbiamo avuto l’opportunità di prendere questo locale durante la pandemia. Abbiamo firmato a ottobre 2020, quando tutto era ancora blindato e abbiamo aperto a settembre 2021. Abbiamo sfogliato la The World’s 50 Best Bars e la The World’s 50 Best Restaurants, per vedere cosa facevano i migliori locali al mondo. Volevamo fare qualcosa di diverso e da qui è nato Dialogue”. Il nome nasce da un ragionamento immediato. Il dialogo è il mezzo di interscambio fra tutte le persone nel settore della ristorazione; è quell’ingrediente che scandisce il tempo durante una bella serata, ci permette di approfondire i dettagli di un piatto, di un cocktail o di un calice di vino. 

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Internazionale. È questa la prima parola che si può associare a un lounge bar che pone un’estrema attenzione ai piccoli produttori, sia per ciò che riguarda la cucina così come in ambito bar e carta vini. “La maggior parte degli ingredienti che lavoriamo arriva dai piccoli produttori: dagli agrumi alle micro-erbe, fino alle spezie, per esempio il ginepro toscano, e al gin, prodotto in Campania, Puglia, Toscana e Alto-Adige. Per fare alcuni esempi, i profumi e gli olii essenziali sono quelli del pisano Podere Santa Bianca, i salumi sono quelli senza nitriti né nitrati dell’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense, i formaggi sono quelli di Ferdy Wild di Lenna (BG), il caviale proviene da Breda di Piave (TV) e il crudo è tutto di provenienza italiana. Anche nella nostra ricca carta vini, da oltre 1000 etichette, tra Italia e Francia, di cui oltre 80 in mescita, c’è grande spazio anche per piccoli produttori, di Franciacorta, Toscana, Piemonte e Alto-Adige”.

sakura albero

Neanche la definizione degli spazi è banale. Al centro del locale un albero di Sakura, il ciliegio giapponese. Il motivo? “Per noi ha due significati: il primo è di rinascita, perché abbiamo aperto dopo la pandemia, il secondo è più complesso. La fioritura del ciliegio dura poco e noi abbiamo l’obiettivo di far sì che anche la più breve esperienza nel nostro locale, così come il fenomeno della fioritura, possa diventare memorabile”. Sotto all’albero, quattro divanetti e, nel resto dell’unica grande sala, elegantissimi coperti suddivisi tra sedute comode e al bancone, il quale richiama la forma di un calice di vino, per omaggiare il vicino territorio della Franciacorta.

Ogni cocktail è estremamente bilanciato e rappresenta la ricerca di un’esperienza gustativa. Adrian non si limita ad assemblare ingredienti ma a ricercare sempre un quid unico: dal profumo alla croccantezza, oltre all’impiego di tecniche moderne quali cotture sottovuoto, fermentazioni, infusioni, ridistillazioni, sferificazioni, gelificazioni e affumicature.

Un esempio è il Cherry Bomb. L’obiettivo era quello di richiamare l’esplosione gustativa scaturita dal Mon Cheri.Da maggio a dicembre dell’anno scorso, abbiamo messo in macerazione le ciliegie locali Morello con il vermouth. Dopodiché, abbiamo ottenuto due prodotti: una purea di ciliegie e un vermouth alle ciliegie, che misceliamo con bourbon, cioccolato e serviamo con un bicchierino di cioccolato ripieno della stessa purea. Vogliamo dare l’idea di mangiare un Mon Cheri, ma senza la nota liquorosa”.

japanese garden

Japanese Garden è ispirato a due mondi: il Giappone e i profumi. Il Roku Gin viene infuso con gelsomino, chinotto, muschio di quercia, neroli, patchouli, yuzu e poi abbinato ai sapori del miele di agave e della soda al mandarino e bergamotto. Il drink viene servito con olio essenziale di mandarino verde ed è perfetto da gustare sotto all’albero di Sakura.

Onestamente, uno tra i bestseller che rimangono sempre in carta, è invece un Margarita scomposto. Il mezcal verde viene abbinato alla tequila, al bergamotto, al lime chiarificato con acido citrico, al sale e alle oyster leaves, le cosiddette foglie di ostrica, che conferiscono una nota salmastra. A completare la ricetta, il gel di passion fruit, che apporta dolcezza e freschezza.

Nel menu, che cambia due volte l’anno, c’è spazio anche per grandi classici, qui denominati Comfort Zone, in cui l’obiettivo ultimo è ritrovare i sapori delle ricette originali, per una selezione di Gin and Tonic con etichette da tutto il mondo, anche venezuelane e vietnamite, e infine per una sezione Alcool Free, con signature o twist on classic analcolici. Il Negroni diventa 0% alcol con l’utilizzo di bitter, gin e vermouth analcolici, mentre l’Hibiscus Kiss è un altro richiamo all’Oriente, composto da ibisco, lampone e tè oolong.

cocktail dialogue

Il Dialogue Lounge è una meta di riferimento anche per i bartender. Qui, oltre ai migliori professionisti al mondo, vi sono periodicamente ospiti da Milano, Bergamo, Mantova e Verona, così come dall’Europa e non solo, in un calendario che si fa sempre più fitto e interessante. Lo stesso Dialogue è stato ospite per due anni di fila alla cerimonia dei 50 Best Bars e ha portato la miscelazione bresciana a Milano, Roma, Firenze, Atene, Barcellona e in Norvegia. Nel locale della coppia, è protagonista anche una cucina di estrema ricerca e qualità, abbinata a drink alcolici e analcolici.  

Chi è Adrian Cristian

adrien cristian

Classe 1981 e nato in Transilvania, Romania, Adrian Cristian si laurea come ingegnere meccanico, strada che abbandonerà presto per dedicarsi a quella che fino ad allora era solo una passione: l’hospitality. Si trasferisce a Londra, dove starà 15 anni, ricoprirà ogni ruolo possibile nel mondo del bar, ma anche in alcuni hotel 5 stelle lusso e prenderà la laurea in Business Management. A Soho e a Covent Garden ha l’opportunità di crescere notevolmente, grazie a figure come Sasha Petraske e ad alcuni fra i migliori bartender della scena internazionale: Simone Caporale, Luca Cinalli e Marian Beke. L’altra grande passione di Adrian, quella per il vino, lo porta a diventare Wine and Distillate Sommelier alla WSET e, nel 2023, a essere nominato Cavaliere dello Champagne da Order des Coteaux. Il suo cocktail preferito è il Negroni.

Chi è Adela Paul

adela paul

Nata in Romania e cresciuta a Brescia, che diventa la sua città fin da bambina, Adela Paul si è formata studiando ristorazione, turismo, hospitality e lingue. Dopo aver lavorato per qualche anno al ricevimento di strutture alberghiere, decide di fare imprenditoria e apre un’azienda di import-export per intrattenere rapporti commerciali con l’estero. Nel 2015 conosce Adrian in un cocktail bar in cui era consulente e da lì Adrian si trasferisce a Brescia, dove insieme ad Adela, oggi sua moglie, sentono la mancanza di un locale come Dialogue, dall’atmosfera internazionale. Il suo cocktail preferito è il Paloma.

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Alessio D'Aguanno

Alessio D’Aguanno è il copywriter. Intervista bartender e racconta il lavoro che questi ultimi fanno nei cocktail bar italiani e di tutto il mondo, sia nel blog che nella guida cartacea.

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