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Dove bere a Bologna: i migliori cocktail bar

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dove bere a bologna

Bologna è unica in Italia. I suoi portici, dichiarati patrimonio UNESCO, sono lo sfondo identitario di una città che ha saputo evolversi nel tempo, pur restando autentica. Lo stesso si può dire dei cocktail bar che fanno innovazione e che provano ogni giorno a portare qualcosa di nuovo sulla piazza, a oggi una delle migliori cinque in Italia in questo ambito. Ognuno ha il suo stile e più di un motivo per essere visitato. Dopo la tappa del Mix Contest all’NH Hotel De La Gare, martedì 19 settembre, ecco la nostra selezione dei cocktail bar in cui bere a Bologna.

Bamboo Bologna


MIX CONTEST ITALY TOUR TORNA A BOLOGNA


Bamboo

Sotto a uno dei caratteristici portici, non distante dalla Torre degli Asinelli, ha sede un bar molto innovativo: negli ambienti, dove spiccano i divanetti, e nei drink del bar manager Vlad Tcaci. Tanta è la ricerca effettuata sugli ingredienti.

Bamboo Bologna

In menu c’è spazio, oltre che per i signature, anche per analcolici, low alcohol, fuoricarta e cocktail in porzione ridotta. Oltre ai miscelati, al mattino e nel pomeriggio si può apprezzare la caffetteria e a pranzo e cena una variegata proposta di cucina, che ispira anche a quella regionale bolognese.

Camera con Vista

Camera con vista

Un elegante salotto nel centro di Bologna, aperto nel 2017 negli spazi che furono di un negozio di antiquariato. Una volta varcata la porta di questo cocktail bar con cucina (regionale bolognese), si rimane ammaliati dal grande banco bar, dalla bottigliera e dai lampadari, che trasportano subito in un’altra epoca.

Camera con vista

Il direttore Davide De Rose e il bar manager Elia Gorgolini mettono a punto un menu che si articola in quattro sezioni: i Nuovi signatures, i Camera’s classics, i Cocktails analcolici e i Gin Tonic. Ci si può accomodare anche nel grazioso dehors sulla via.

Corner Bar 

Corner Bar

In via Saragozza, tra l’omonima porta di Bologna e il centro. È qui che sorge un bistrot-caffè-cocktail bar, il cui unico obiettivo è quello di far sentire a casa i propri ospiti dal giorno alla sera, dal pubblico agli addetti al settore. All’interno domina il legno, mentre all’esterno, sulla strada, si sviluppa un bel dehors.

Corner Bar

Nella carta cocktail, curata da Tedi Dyrmishaj, grande spazio è occupato dai classici, anche meno noti. È il caso del Barracuda, del Corpse Reviver n. 2, del Dark’n Stormy, del Paper Plane, del Rusty Nail o del Daisy de Santiago. 

Donkey

DOnkey

Speakeasy 2.0 è il termine giusto per identificare un locale che è sì un secret bar, ma aperto a tutti, dopo aver superato un portone medievale e sottoscritto la tessera. Gli ambienti, un mix tra colonialismo liberty e modernismo minimalista anni ’50, si suddividono in sale differenti tra loro, come la Cigar Room, in cui provare sigari da tutto il mondo e i drink di Dario Banchellini in abbinamento, e la Gulliver Room, una sala con tavolo in condivisione, in cui assaggiare i cocktail più apprezzati del locale.

DOnkey

Il menu cambia ogni sei mesi e segue l’andamento delle stagioni: in accompagnamento ai drink, assaggi da condividere e conserve di pesce.

FLOR

Flor

Bistrot contemporaneo. È questa l’identità di FLOR, locale che Nicolò Ribuffo ha aperto subito dopo la pandemia, nel pieno centro di Bologna. Negli ambienti molto esclusivi, in cui spicca il muro instagrammabile e la possibilità di acquistare ogni pezzo d’arredo, si viene per gustare i cocktail dei bartender Jacopo e Lorenzo.

Flor

Nei signature, spicca l’utilizzo di infusioni, vini, tisane e sode aromatizzate. In menu, si può attingere anche da una selezione di cocktail imbottigliati, perlopiù classici ma non solo, serviti in bottiglie molto curate. In accompagnamento ai drink, si scelgono antipasti, primi, secondi alla carta oppure un menu con sei assaggi e un dessert.

Jiani’s Cocktail Bar & Bistrot

Jiani's

Mangiare udon e sorseggiare cocktail. In questo locale di via del Pratello, rifugio studentesco fino a tarda notte, tutto è possibile.

Jiani's

L’insolito binomio cibo giapponese-drink è sicuramente il punto di forza di quest’insegna. Si può optare per il classico Spritz, ma soprattutto per i più consigliati classici che hanno fatto la storia – dal White Lady al Daiquiri, fino al contemporaneo Dark’n’ Stormy – e per signature di Gianni e Sara. Importante è l’utilizzo di liquori, sciroppi e succhi, miscelati con basi alcoliche o homemade personali, vedi la panna alla granatina.

Le Vie Dei Briganti

le vie dei briganti

È nato dall’idea di quattro giovani imprenditori. Questo cocktail bar con bistrot, situato nel centro della ‘grassa’, può vantare una cucina a vista (emiliana-lucana-calabrese) e un bancone bar: ingredienti, questi, essenziali per una proposta che combina il cibo ai cocktail di Luca e Claudio.

le vie dei briganti

Si spazia dai classici ai signature, con homemade quali lo shrub di basilico e anguria o il vermouth rosso infuso alla carruba. Al piano inferiore si trova uno speakeasy, per i clienti che vogliono spingersi oltre. 

Macondo

Macondo

È il primo progetto dei soci di Volare (ultimo cocktail bar di questa lista). Si trova nell’universitaria Via del Pratello, a pochi passi dal Mercato delle Erbe, zona in cui si distingue da tanti altri locali per proporre una miscelazione di qualità: di certezza in materia di classici e di innovazione per quanto riguarda i signature.

Macondo

La proposta, affidata al bar manager Christian Torcasio, si compone di scelte fatte di 3-5 ingredienti, con abbinamenti anche piuttosto insoliti, vedi rosolio homemade – Biancosarti – pisco – caramello salato – cardamomo. Da segnalare una ricca e importante selezione di rum. Da abbinare ai cocktail, invece, burgers e stuzzichini.

Ruggine Ruggine

Negli spazi in cui un tempo vi era un’officina di biciclette, in Vicolo Alemagna e vicino alle due torri bolognesi, dal 2014 c’è uno dei cocktail bar più frequentati della città. I drink di Davide Patta e del bartender Samuele Bernardi sono minimali, ma non semplici.

Ruggine

Molti degli ingredienti utilizzati nei drink sono prodotti in casa, o meglio in un laboratorio. Sono spesso protagonisti nei cocktail il vermouth e i distillati a base agave. Ogni mese è possibile assaggiare un drink alla spina differente. È consigliato l’abbinamento fra i cocktail e i piatti, sia tradizionali che contemporanei.

Rush

Rush

Cocktail, vino e champagne. Sono questi i tre punti di forza del bistrot & cocktail bar situato in via San Gervasio, a un passo dal Mercato delle Erbe.

Rush

All’imponente bancone, nei tavoli interni e nel dehors, ci si accomoda per gustare i drink della bar manager Gloria Grassi, che si può scegliere di gustare da sola oppure in abbinamento ai piatti del bistrot, per prolungare la piacevole esperienza.

Scuro Cocktail Bar

Scuro

A fine luglio, in via Galliera, nel centro di Bologna, c’è un ampio progetto gastronomico, all’interno del quale è ospitato il cocktail bar Scuro, che porta la firma di Nico Salvatori. Un social table centrale da 18 posti è l’unica soluzione di seduta per i clienti. Il menu è composto da una decina di drink di estrema ricerca focalizzati sulla materia prima, senza considerare classici e analcolici.

Scuro

Un esempio? Distillato di pane e cioccolato, confettura di albicocche e spuma di mina di matita. Il bar manager ha messo a punto anche un’offerta di classici, rivisitati, da gustare al ristorante di cucina italiana contemporanea al piano inferiore Calmo.

Velluto

velluto

È con molta probabilità il cocktail bar più elegante di questa lista. Aperto dal mattino fino a tardi, con un’offerta di caffè, cucina e drink, il locale di Enrico Scarzella – grande formatore con il proprio staff di giovani, oltre che bartender – e soci ha fatto da subito colpo nel cuore dei bolognesi.

velluto

La proposta miscelati pone le basi su solidi pilastri, rappresentati da una bottigliera ricca di prodotti di qualità. Tre sono le sezioni in cui si suddivide il menu: i classici, che annoverano nomi meno noti come il Tuxedo o lo Stinger, i signature, dove spicca l’utilizzo di homemade come un cordial di shiso e sake, e i gin tonic, ai quali è dedicata un’ampia selezione. 

Volare

volare

Era il 1958 quando Domenico Modugno intonava Volare. È alla stessa epoca che si ispira questo cocktail bar aperto a pochi passi dal Mercato delle Erbe a Bologna. In una sala che è a dir poco ricca di cimeli storici, si apprezzano le ricette di Giuseppe Doria e del bartender Roberto De Leonardis, che prendono in esame quattro ingredienti per bicchiere, di cui un distillato/liquore/sodato.

volare

Si può scegliere anche un drink del mese o attingere dai menu pop-up, realizzati per celebrare la storia della miscelazione mondiale. Da non perdere l’aperitivo, qui un vero e proprio rito con noccioline, mortadella, olive, ma anche pane e uovo sodo.

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Alessio D'Aguanno

Alessio D’Aguanno è il copywriter. Intervista bartender e racconta il lavoro che questi ultimi fanno nei cocktail bar italiani e di tutto il mondo, sia nel blog che nella guida cartacea.

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