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Dove bere a Torino e in Piemonte, i cocktail bar di Mix Contest Italy Tour

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DOVE BERE A TORINO

Torino è la città dei caffè storici, delle piole, delle botteghe, ma anche, e sempre più, dei cocktail bar. In realtà, il legame tra il capoluogo e il bere bene non è sorto recentemente – nella città sabauda è infatti nato il vermouth – ma è indubbio che negli ultimi anni questo rapporto si sia andato a intensificare, grazie alle tante realtà che hanno proposto e che tuttora propongono una miscelazione contemporanea, frutto di studio, ricerca e tanta sperimentazione. 

Se Barz8 e Smile Tree hanno aperto le porte a una miscelazione di ricerca, poi proposta anche da altri locali che oggi sono delle vere e proprie certezze, negli ultimi anni è affiorata una nuova generazione di bartender, capace di far conoscere una sperimentazione non convenzionale a un pubblico sempre più nutrito, sia nel centro della città che nella periferia. Il legame fra i professionisti della notte non è mai stato così sentito e vissuto, come nell’edizione del Mix Contest Italy Tour del 13 novembre alla Nuvola Lavazza

Una competizione in cui i bartender hanno gioito, oltre che per il proprio successo, anche per quello degli altri colleghi e amici. La tappa torinese del contest è stata anche la prima in cui la gara si è aperta all’hinterland torinese e alle province piemontesi, con gli ingressi di GAF a Cambiano e di Radici ad Asti, a testimonianza del crescente livello della proposta anche fuori dai radar di Torino.

Dopo questa premessa, ecco la nostra selezione dei cocktail bar in cui bere a Torino e in Piemonte.

Azotea

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Nato a Laigueglia (SV), in Liguria, in un locale con terrazza (azotea, in spagnolo) vista mare, dall’estate 2021 il progetto di restaurant-cocktail bar nikkei (ovvero di contaminazione fra Giappone e Perù) – nato dall’idea di Matteo Fornaro e Noemi Dell’Agnello, ora rispettivamente bar manager e responsabile di sala e pasticceria, oltre che soci – si è trasferito a Torino, nella centrale via Maria Vittoria. Protagonista dietro il bancone è l’ingrediente, molto spesso gastronomico, lavorato con una o più basi alcoliche al fine di ottenere un risultato omogeneo ed equilibrato. I cocktail, realizzati anche dal bartender Giovanni Saracino, omaggiano i Paesi nipponico e peruviano e sono ordinabili anche in abbinamento ai piatti dello chef Robles in un menu degustazione in formato sips.

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Bar Cavour

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Si trova nell’elegante Piazza Carignano nel centro di Torino, al piano superiore del ristorante più antico della città, lo stellato Del Cambio, questo american bar con cucina riservato ed esclusivo. Si tratta di un vero e proprio salotto, in cui l’anima torinese si sposa agli arredi e all’atmosfera internazionale, data dai toni scuri – delle boiserie nere, delle pareti color ottanio, dei divanetti in velluto e delle sedie in cuoio – e dalla volta a foglia d’oro di Arturo Herrera. Sotto i riflettori vi è la proposta drink di Marco Torre, che guida questo bancone da ormai diversi anni, con un’importante attenzione ai dettagli. In drink list, ai sempre presenti Hall Of Fame, i bestseller dell’insegna quali il Torino Mule o il Martini del Cambio, si affiancano i signature de La Sezione del Tè e Le Spezie del Gin.

cocktail bar cavour

Barz8

barz8

A pochi passi dal Po e dalla Gran Madre resiste un tempio della miscelazione torinese, così definito, perché l’idea di Salvatore Romano e di Luigi Iula, di proporre cocktail sartoriali senza un vero e proprio menu, è stata innovativa sin dall’apertura. Innovativa è stata anche la scelta di allestire una bottigliera senza eguali ai tempi, che il locale può vantare ancora oggi. Adesso, che le redini del bancone sono passate in mano alla bar manager Alessia Mittone, supportata dai bartender Dragos Adam e Gabriel Mohamed, vi è la possibilità per i clienti anche di ordinare da un piccolo menu di cinque proposte, esclusivamente signature. Gli ambienti del locale sono molto intimi; proprio per questo motivo, in molti preferiscono accomodarsi nel dehors, o ancora più spesso, in piedi, chiacchierando fuori dall’ingresso. 

Cloud9

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Si trova nell’ala destra di Villa Sassi, una dimora nobiliare seicentesca della collina di Torino, questo elegante e raffinato cocktail bar. Se il restauro dell’intera struttura riflette l’eclettismo della proprietà Patrizia Reviglio, lo stesso si può dire di questo cocktail bar, caratterizzato da pareti di verde verticale, luci soffuse, carte da parati floreali, velluti sgargianti, marmi, specchi e linee dorate. La firma cocktail è quella di Roberto Palestini, che qui si esprime, insieme al bartender Marco Vaudagna, con drink list dedicate per ogni spazio: la Sala Lounge, la Terrazza Cocchi, il Garden estivo e la Serra, dove viene servito il brunch. I signature nascono dalla ricerca effettuata negli anni da Roberto e puntano a trasformare la materia prima – comprese le botaniche del parco secolare della Villa – in homemade quali spume, sciroppi, sode, shrub e così via. 

cocktail cloud 9

Dash

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È Largo Saluzzo la piazza scelta per questo cocktail bar con cucina, che spicca nel panorama del multietnico quartiere San Salvario di Torino. A catturare l’occhio sono due aspetti: lo stile newyorkese degli arredi e i cocktail contemporanei di Luca Granero, serviti agli eleganti divanetti e confortevoli poltrone. Protagonista in bottigliera è lo scotch whisky, qui presente in circa 280 etichette differenti, molte delle quali non più in produzione. Lo stesso non si può però dire nella cocktail list, in cui a turno sono miscelate tutte le basi alcoliche internazionali, spesso fra di loro anche nella stessa ricetta, insieme a homemade e ingredienti particolarmente ricercati. A completare il menu, una selezione di gin tonic e analcolici. 

cocktail dash

Flora

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Dove un tempo, secondo alcune leggende, vi era una carbonaia in cui si incontravano segretamente Mazzini e Garibaldi, oggi, all’angolo tra Piazza Vittorio e Lungo Po Armando Diaz, si trova uno storico cocktail bar. Se da quest’insegna si può ammirare la bellezza di Torino, della Gran Madre e del Monte dei Cappuccini, il motivo più consigliato per raggiungerla sono i drink della neo-coppia di bartender Roberto Di Gioia e Michael Faccenda. La drink list attuale si ispira alle 90s icons – da Nelson Mandela a Madonna – reinterpretate in signature composti da 4-5 ingredienti di qualità. Completano il menu le sezioni dedicate ai premium cocktails e agli analcolici.

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GAF

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Alle porte di Torino, nella città metropolitana di Cambiano, la ricerca è il fil rouge di questo ristorante & cocktail bar. La drink list del bar manager Paolo Beatino e dell’head bartender Nicolò Canali si concentra su icone della miscelazione dimenticate, twist on classic – dallo Smoked Margarita al Pession Mule – fino a signature estremamente raffinati, da degustare con calma, come i distillati da meditazione. Il Gaf President, per esempio, fonde due ricette classiche – Sazerac e Presidente – mixando Rum Agricole J. Bally, Vermouth Martini Riserva Rubino, Angostura bitter e Profumazione di assenzio. Dal menu si può scegliere anche fra una selezione di spritz, di analcolici e di bestseller.

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La Drogheria

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Di nuovo in Piazza Vittorio. Anche questo cocktail bar ha mosso i primi passi in questo luogo rappresentativo di Torino ed è, sempre qui, che ha compiuto ventun anni. La Drogheria ha il duplice merito di essere da un lato un bar “di quartiere” frequentato da clienti fidelizzati, che qui tornano ogni settimana perché si sentono a casa (non a caso gli arredi ricordano proprio quelli di un’abitazione) e, dall’altro, di essere uno dei punti di riferimento della miscelazione in città. Dietro al bancone, il capobarman Sergio Pisu e la bar manager Martina Franchini guidano un’ampia squadra di bartender, tra cui anche Marco Di Muro e Nicolò Armano. I drink cambiano una volta l’anno, sono esclusivamente signature e annoverano l’utilizzo di fermentati dal mondo, ingredienti del territorio piemontese e preparazioni fatte in casa.

cocktial la drogheria

La Reserve Cocktail Club

la reserve

Dove un tempo si trovava un locale storico della miscelazione torinese, l’Abrevoire, oggi vi è la giovane insegna del socio e bar manager Vittorio Rosso, qui supportato dall’head bartender Simone Francesia e dai bartender Mara Carando e Alessandro Pozzato. Negli ambienti raffinati ed eleganti, da salotto, va in scena una miscelazione ricercata e allo stesso tempo semplice. I drink, dai nomi ironici, non sono mai realizzati con più di tre ingredienti, spesso rappresentati da vermouth – che però non è l’unica base alcolica – spezie e materie prime molto comuni, riconoscibili a livello gustativo. Vi è anche la possibilità di ordinare alcuni classici e due scelte analcoliche, rivisitazioni senza alcool dei signature in menu.

cocktail reserve

Lève

leve ristorante

Era inizio 2021 quando il calciatore Leonardo Bonucci, insieme ad altri soci, sceglieva quest’elegante villa del quartiere Crocetta di Torino per aprire il suo ristorante e cocktail bar. La proposta di signature drink, curata dal bar manager Edoardo Vincenzo Mastroianni e dai bartender Manuel Bonafede e Alessio Corrao, stupisce per l’estrema ricerca, che si concentra su materie prime spesso mai esplorate in precedenza. A essere protagoniste sono basi alcoliche internazionali, con frutta, verdura, spezie e tè. La drink list cambia ogni tre mesi, in concomitanza con quella del ristorante, seguendo le tendenze della miscelazione mondiale. In primavera/estate, i clienti possono scegliere di raggiungere il locale per gustare i drink, in uno spazio esterno dedicato, dove si realizzano anche molti classici della miscelazione.

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Otium Rooftop

otium roof top

All’ultimo piano del polo della sostenibilità Green Pea, in un rooftop con piscina nel quartiere Lingotto. È questa la posizione da cui il bar manager Pierpaolo Cavalli realizza i propri drink, insieme ai bartender Giorgio Altobello e Deborah Saggio. Si spazia dai cocktail anytime, a quelli per l’aperitivo, fino a classici, twist e analcolici. Ogni ricetta è molto elaborata e frutto della miscelazione di non meno di quattro ingredienti estremamente ricercati, come il whisky giapponese. Lo stesso si può dire degli analcolici, che spesso vengono anche creati sartorialmente al tavolo, seguendo le richieste della clientela. Lo stile degli arredi è piuttosto moderno e caratterizzato dalle tante vetrate che non lasciano trasparire nulla del mondo esterno.

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Pout Pourri Vintage Café

pout pourri dove bere a torino

Distante dal centro, nella periferia del quartiere Mirafiori di Torino, Giuliana Giancano (bar manager) e sua sorella Giorgia hanno aperto il proprio locale, in cui servono cocktail che portano la firma anche dei bartender Samuele Cerri e Gianluca Sanna. Nelle ricette, c’è spazio per basi alcoliche da tutto il mondo, con un focus su rum e gin, frutti, fiori ed erbe aromatiche che crescono nel giardino (nel quale ci si può anche accomodare), ingredienti non utilizzati nella proposta culinaria in abbinamento e homemade. Tra i signature c’è sempre spazio per un analcolico, la cui ricetta cambia ogni sera in base a cosa il giardino offre, mentre in bottigliera spicca la selezione di amari di nicchia. L’attenzione alla sostenibilità è massima. 

cocktail pout pourri

Puntosette

punto sette dove bere a torino

A ottobre 2023 il locale aperto nel pieno della pandemia dai fratelli Alessio e Gaia Cogerino e dai genitori è diventato ancora più grande. Se l’ampliamento ha permesso di creare un laboratorio per la preparazione degli homemade, i drink del bar manager Andrea Ciravolo e dei bartender Federica Di Lella, Riccardo Cristiani e Stefano Lops sono ancora più elaborati e minimali nell’aspetto. Sedendosi in una parte del bancone, che affaccia sul nuovo social table, si ha la possibilità di ordinare un cocktail sartoriale, studiato a vis a vis con un bartender. Nei nuovi 300 mq interni, oltre alla sala principale c’è anche una VIP room, dove è possibile ordinare una bottiglia di distillato da bere liscio o in miscelazione. Confermato è l’ampio dehors, che si affaccia sulla centralissima via Sant’Agostino.

cocktail punto sette

Radici

radici asti

Se Asti è una città indissolubilmente legata al vino, questo cocktail bar vuole fare la voce controcorrente, strizzando un occhio agli amanti del bere miscelato. Il nome dell’insegna è un omaggio di Sebastiano Garante alla sua cara Sicilia nella drink list. Un esempio? Il limone Femminello di Siracusa utilizzato nel Maledetta Parodi o il liquore dell’Etna alla pera nel signature Una pera al giorno. In questo locale si bevono anche grandi classici fatti a regola d’arte, come il Daiquiri, e si spazia anche oltre i confini italiani, con materie prime come il pisco o la vodka, e con homemade quali il bitter alla fava tonka.

cocktail radici dove bere a torino

Smile Tree

smile tree dove bere a torino

È il cocktail bar che, insieme a Barz8, ha aperto le porte a una miscelazione di ricerca a Torino. Gli ingredienti? Ricerca, tecnica e tanta cura nella presentazione dei drink del bar manager Alex La Rocca e del bartender Mattia Poletti. Nella ricca e variegata drink list, che cambia una volta l’anno ed è costituita esclusivamente da signature, si punta sempre a stupire il cliente, attraverso un risultato nel bicchiere colorato e a volte anche scenografico, con l’utilizzo in sala di ghiaccio secco o affumicature. Ogni drink è accompagnato da un piccolo assaggio gastronomico, perfettamente studiato ad hoc. Sempre maggiore è l’attenzione al riutilizzo degli ingredienti avanzati, al fine di non creare sprechi.

cocktail smile tree

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Alessio D'Aguanno

Alessio D’Aguanno è il copywriter. Intervista bartender e racconta il lavoro che questi ultimi fanno nei cocktail bar italiani e di tutto il mondo, sia nel blog che nella guida cartacea.

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