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Elena Urbani: la brand ambassador di Amaro Lucano, Mancino Vermouth e Rinomato Aperitivo

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elena urbani

È giovane ed è già la brand ambassador di tre marchi internazionali. Il percorso lavorativo di Elena Urbani è stato insolito. Da una gita sabbatica alla volta di Londra, è diventata prima barista, poi bartender in alcuni dei migliori locali della città e infine brand ambassador. Un ruolo che ci ha spiegato nel dettaglio, nella sua interpretazione.

Chi tipo di percorso hai fatto per arrivare a dove sei oggi?

elena urbani mancino vermouth

“Sono nata a Roma nel 1997. Ho studiato il liceo classico e, una volta diplomata, ho deciso di prendermi un anno sabbatico, prima di iscrivermi alla Facoltà di Lettere Antiche. Sono andata a Londra con la mia migliore amica, con la volontà di migliorare il mio livello di inglese. Dopo qualche settimana, in cui abbiamo speso i pochi (che a noi sembravano tanti) soldi con cui eravamo partite, abbiamo iniziato a cercare un lavoro. Dopo tante porte sbattute in faccia, in un ristorante italiano nel quartiere Chelsea ho iniziato come barista. Nonostante dedicassi poco tempo della mia giornata alla miscelazione, mi sono accorta che era un tema che mi appasionava particolarmente, molto più della caffetteria. Tornata in Italia, mi sono iscritta a un corso di bartending al Jerry Thomas Rome nel 2017. Dopo, sarei rimasta in Italia ma il divario economico rispetto ai lavori londinesi mi ha spinto a ripartire per il Regno Unito. Ho lavorato come bartender in alcuni dei migliori locali della città: dal Nightjar, fino a qualche anno fa in 50 Best, fino al 35° miglior cocktail bar al mondo A bar with shapes for a name. La doppia vita – lavorativa e universitaria, perché nel frattempo mi ero iscritta a Filosofia – e la grande opportunità offerta da Giancarlo Mancino mi ha spinto, nel 2023, a lasciare il bancone, per diventare brand ambassador di Amaro Lucano, Mancino Vermouth e Rinomato Aperitivo.”

elena urbani brand ambassador

Il ruolo di brand ambassador è interpretato in modo sempre molto personale. Com’è stato l’approccio dei primi mesi?

L’approccio al ruolo di brand ambassador, nei primi mesi, è stato piuttosto difficile. In primis perché nessuno ti insegna cosa devi fare, ma sai, unicamente, di dover portare a termine dei risultati. Fin dal primo giorno, questo ruolo mi ha permesso di scoprire molti aspetti a me sconosciuti fino ad allora. Per esempio, quali sono le più grandi compagnie dell’industry e quali marchi distribuiscono, piuttosto che i tempi di consegna di una merce o così via. Quando fai il bartender, ti interessa solamente avere i prodotti necessari per fare la tua bottigliera, il tuo menu e i tuoi signature. Oggi che conosco molte altre dinamiche, riesco ad avere una visione molto più aperta di questo mondo. 

In che cosa consiste il tuo apporto nell’azienda?

Il mio ruolo è difficile da spiegare in poche parole. Ho il compito di rappresentare alcuni prodotti nel mondo e di aumentarne il percepito. Non ho l’obiettivo di vendere, ma di far conoscere cosa è possibile fare con un prodotto. Dopo il meeting di inizio anno, in cui si decide in quali Paesi investire in termini di comunicazione, io devo organizzare un palinsesto di appuntamenti nei Paesi prescelti. Ogni appuntamento, generalmente, inizia dal racconto della storia di Giancarlo Mancino, prosegue con quello dei prodotti Amaro Lucano, Mancino Vermouth e Rinomato Aperitivo e termina con una masterclass per addetti al settore e, spesso, anche con una guest shift per il pubblico. Il mio ruolo, in questo caso, sta nel portare uno o più bartender noti, come il Paradiso, in un locale estero, come è avvenuto a Torino per il Piano35. In questi casi, il brand ambassador deve assicurarsi che il marchio sia sempre centrale nelle ricette dei bartender e che tutto vada a buon fine.

 

Che tipo di riscontro hai ricevuto finora?

Sempre positivo. Il merito è anche dell’ottima qualità di questi prodotti che, assieme si sposano piuttosto bene. La maggior parte di questi sono stati pensati da Giancarlo Mancino, ex bartender, che ha messo a punto il brand Mancino Vermouth, poi acquisito da Lucano, e Rinomato Aperitivo. Tutti i prodotti dei cataloghi sono perfetti per l’aperitivo, sono totale espressione dell’italianità e sono a basso contenuto di zuccheri e alcool. Eccetto situazioni particolari, come è stato il Salone del Vermouth a Torino, dove ho rappresentato solo Mancino Vermouth, io racconto sempre tutti i prodotti. Come dicevo, il riscontro è sempre ottimo, anche se diverso dall’Italia all’estero. Noi italiani vediamo in Amaro Lucano un prodotto storico e da sempre utilizzato come digestivo. All’estero, invece, lo percepiscono in modo versatile e lo usano molto in miscelazione, soprattutto nei Modern Classics, come il Paper Plane. Mancino Vermouth è un prodotto amato dai bartender e questo ha aiutato molto la sua diffusione, oltre al fatto di essere sponsor della The World’50 Best Bars, a cui ho già avuto l’occasione di partecipare nel 2023 in Asia e a cui replicherò quest’anno in Nord America. Rinomato Aperitivo è infine il brand emergente, quello su cui devo spendere maggior energia per comunicarlo. Poi, però, si fa apprezzare subito come gli altri.

Ci puoi raccontare più nel dettaglio i prodotti dei tre brand?

Fra i tre Amaro Lucano è senza dubbio quello che non ha bisogno di presentazioni, almeno in Italia. Ciò che in molti non sanno è che, oltre al Classico, vi sono anche l’Anniversario, nato nel 2014, con un grado alcolico più alto (34° vs 28°) e dal profilo più amaro e profondo, e l’Essenza, un Anniversario invecchiato in botti precedentemente usate per la grappa. Quest’ultimo è anche quello che si sposa alla perfezione in abbinamento a cioccolato e sigari.

Mancino Vermouth è oggi apprezzato nel mondo sia per le contemporanee interpretazioni dei vermouth classici – Secco, Rosso amaranto, Bianco ambrato e Chinato – sia per declinazioni uniche del tema. Due esempi su tutti sono il Kopi Vermouth, con estratto di caffè Robusta indonesiano e dal sentore di tiramisù, e il Sakura, con fiori naturali di ciliegio giapponese e violetta italiana.

Il catalogo di Rinomato Aperitivo è composto da tre prodotti. L’Aperitivo deciso è aromatizzato agli agrumi, rabarbaro e genziana e lo consiglio in highball, Spritz oppure in un Naked and Famous. Il Bitter Scuro è ideale per un Boulevardier o per un Negroni, anche Shakerato. L’Americano bianco è un blend di Fiano e Trebbiano, fortificato con alcool neutro, dolcificato e aromatizzato con 25 botaniche, tra cui prevale la genziana. Ognuno di questi tre prodotti è il risultato di un lavoro di 6 mesi e mezzo, che non prevede l’utilizzo di alcun elemento chimico o artificiale. 

 

Tre ricette di tuoi signature?

MOTHER

mother

  • Mancino Vermouth Sakura
  • Mezcal
  • Assenzio

 

MAXIMUM

  • Rinomato Aperitivo Deciso
  • Mancino Vermouth Chinato
  • Calvados

 

ZERO

zero

  • Amaro Lucano
  • Mancino Vermouth Kopi
  • Yogurt di cocco
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Alessio D'Aguanno

Alessio D’Aguanno è il copywriter. Intervista bartender e racconta il lavoro che questi ultimi fanno nei cocktail bar italiani e di tutto il mondo, sia nel blog che nella guida cartacea.

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